IRONIA / Dopo i botti protestano le lobby dei macellai: “Basta terrorismo contro la carne”

FuochiA seguito delle richieste di numerose società pirotecniche dell’area romana, il Tar ha deciso di sospendere l’ordinanza n. 145 del 22 dicembre scorso, con la quale a far data dal 29 dicembre e fino alle 24 del primo gennaio era stato disposto dalla sindaca Raggi il divieto assoluto “di usare materiale esplodente, utilizzare fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e simili artifici pirotecnici e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti”.

Per il Tribunale amministrativo del Lazio il provvedimento della giunta Raggi “non era sorretto da un’istruttoria idonea”, cioè non è stato motivato a sufficienza. Contenti soprattutto i giornalisti, che avranno per capodanno, per riempire i parchi telegiornali, il solito bollettino di morti e feriti conseguenti a botti e conseguenti incendi.

Ora si teme che la decisione del Tar possa dare il via ad una serie di azioni legali a tutela delle categorie più vituperate.

Tra queste, ad esempio, rientrano i macellai, stanchi di subire “il terrorismo contro le carni rosse”, che provocherebbero tumori. Secondo alcune rivelazioni non smentite, non è escludibile che un lungo elenco di venditori di carni dei quartieri Collatino e Prenestino, i più arrabbiati, possano rivolgersi a legali di fiducia per difendere l’onorabilità del macinato, della tagliata, dell’ossobuco e di altri carni rosse. Per rafforzare l’azione comune, un legale ha già fatto sapere di far rientrare le carni avariate e marcite tra i materiali usabili a Capodanno nel tradizionale lancio di oggetti dalla finestra, in modo quindi da equipararle ai botti.

Strada analoga potrebbe essere intrapresa dagli spacciatori di San Basilio, il cui mercato rischia di subire un calo dei fatturati a seguito delle campagne antidroga promosse dalle istituzioni, in particolare dalla Pubblicità progresso. Un team di legali, imbottiti di cocaina, è già pronto per seminare diffide in giro per l’Italia a tutela della propria clientela, ossatura economica in particolare dei quartieri orientali di Roma.

Sembra stia per scendere in campo anche la “lobby della brucola” per difendere la rispettabilità delle chiavi inglesi, spesso associate agli scontri tra tifosi nei derby cittadini. Ogni provvedimento amministrativo teso a stravolgere viabilità e orari per i derby calcistici potrebbe subire ricorsi al Tar. Analogamente potrebbero agire i falegnami a difesa dei bastoni e delle verghe utilizzati negli scontri.

Si dovrebbero far sentire anche i rappresentanti dei negozi di ferramenta, decisamente inquieti per l’opera dell’Ufficio decoro del Comune di Roma e dei Retake, che starebbe contrastando la vendita di bombolette spray per ravvivare simpaticamente i muri della città ed i vetri delle metropolitane.

E’ pronta a scendere in campo anche la “lobby del fanalino automobilistico” per i provvedimenti amministrativi finalizzati a sostituire le lampade ad incandescenza con i nuovi Led. Ciò potrebbe provocare una riduzione delle vendite dei fari anti-nebbia, anche se non tutti hanno capito il collegamento.