Gigi Proietti, ex studente del liceo “Augusto”

gigi_proietti_poltrona“Conobbi Gigi Proietti quando aveva 15 anni, uno più di me, sulla spiaggia di Fregene, dove frequentava da ‘imbucato’ lo stabilimento balneare delle famiglie dei militari dell’Esercito. Già allora si esibiva come cantante e suonatore di chitarra, facendo circolo intorno a sé. Il suo pezzo forte era una canzoncina spiritosa in dialetto romanesco che cominciava così: ‘Er regazzino de Porta Metronia / le caccole dar naso se levava, / in un barattoletto le metteva / e poi cor sugo se le cucinava’. Era l’estate del 1955″.

E’ il racconto del giornalista Nicola Bruni, anche lui ex studente dell’Augusto e grande memoria storica del liceo di via Appia Nuova dove sono transitate decine di migliaia di studenti, alcuni diventati molto noti come riportato in altri articoli pubblicati in AppiOH.

“Passati alcuni mesi – continua Bruni – lo ritrovai al liceo classico Augusto di Roma. Si era fidanzato con una mia compagna di classe, e ogni giorno veniva nella nostra aula per incontrarla. Lei era una ragazza molto fine e brava negli studi. Lui era uno studente discolo che si divertiva a fare ‘scherzi cretini’ ai professori, come racconta nel libro autobiografico ‘Tutto sommato – Qualcosa mi ricordo’ (Rizzoli). E agli esami di maturità fu rimandato in tre materie”.

Bruni cura il giornale on-line “Belsito con vista” (www.webalice.it/nbruni1), fondato nel 2005, dove non mancano riferimenti al liceo Augusto.

“Di quel periodo, su di lui, io ricordo qualcos’altro, anche perché mi capitò, in qualità di direttore del giornalino studentesco d’istituto che ogni anno organizzava uno spettacolo per finanziarsi, di fargli addirittura da impresario – continua Bruni. “Gigi cantò e recitò, insieme con altri, in tre teatri da me noleggiati (tra i quali il famoso ‘Brancaccio’) durante le feste di Carnevale del 1958, del 1959 e del 1960. Nella cronaca del giornalino ‘Augustus’ del febbraio 1959 si leggeva: ‘Un vero trionfo è stato tributato a Gigi Proietti, il quale ha confermato di meritare l’appellativo di Ugola d’oro dell’Augusto'”.

Continua il giornalista: “Quarant’anni dopo andai a salutarlo al termine di una conferenza, e gli mostrai una foto della mia classe liceale in cui c’era quella sua fiamma giovanile. Quando la vide, il grande attore sospirò, si intenerì… si commosse”.

Il 21 marzo 2017 l’Ordine dei Giornalisti ha conferito a Nicola Bruni una targa per i cinquant’anni di iscrizione all’Ordine, in quanto s’è iscritto in qualità di pubblicista nell’aprile 1966.

Bruni, di origine calabrese, nel dicembre del 1957, a 16 anni, rifondò il giornalino di istituto “Augustus”, divenendone il direttore per tre anni consecutivi, con 15 numeri pubblicati a stampa. Il suo primo articolo retribuito comparve invece nell’agosto 1960 sul settimanale “Italiamondo”, del quale poco dopo è diventato redattore, con un piccolo stipendio che gli consentì di pagarsi tutte le spese personali del periodo universitario senza gravare sui suoi genitori.

Dopo la laurea in lettere, conseguita a dicembre 1965, diventò insegnante, senza trascurare l’esperienza giornalistica che lo ha portato a scrivere per ben 17 anni per il quotidiano “Il Giorno” dal 1980 al 1997, con oltre 2.400 articoli firmati.

Nel corso delle numerose interviste, Proietti ha ricordato spesso il liceo “Augusto”, dove ha preso la maturità nel 1958. Ha ricordato, ad esempio, che proprio ai tempi del liceo di via Appia Nuova ha fondato il primo complesso musicale, i Viscounts, con il successivo debutto attraverso un vero e proprio ingaggio al Gran Caffè Professionisti per un Veglione di Capodanno, che Luigi Proietti (“cantante dalla voce ritmico-melodica-moderna”, recitava la locandina che l’autore ancora conserva come più antico reperto della propria carriera) iniziò ad esibirsi in tutti i night di Roma. Ha detto nel corso di un’intervista ad un giornale: “Ero già al liceo, all’Augusto, mettemmo su un complessino scalcinato e provavamo in un magazzino di formaggi dietro la stazione Termini. Io ero il chitarrista ma per una serie di coincidenze mi trovai a provare a fare il cantante. E mi trovai bene. Cominciò una lunga, divertentissima stagione nei nights”.

Sul “Messaggero” è intervenuto a proposito dell’albero dell’Alberone, ricordando che lì c’è cresciuto e che ha frequentato il liceo “Augusto”, spiegando che “sta proprio lì di fronte e me lo sono visto davanti, per anni, praticamente tutti i giorni. A quei tempi era una quercia”.

Appassionata la sua difesa: senza l’albero quel luogo diventerreb diventerebbe “snaturato e, lasciatemelo dire, meno nostro, meno romano. Siamo sempre più poveri di punti di aggregazione, vediamo di non perderci questo, così legato alla vita della città”.

Al liceo “Augusto” si conserva una pagella del grande attore comico romano.

Proietti