Florovivaismo, eccellenza italiana e romana

Il Pnrr è una grande occasione per il settore florovivaistico e può rappresentare la chiave di volta della rivoluzione verde e della transizione ecologica proposta dal Green Deal, grazie al suo ruolo strategico in termini di innovazione e sostenibilità ambientale, economica e sociale. I contratti di filiera, la logistica, il Parco Agrisolare sono misure che si integrano perfettamente con le esigenze del comparto e aprono a una grande opportunità di ammodernamento ed efficientamento energetico, con importanti ricadute in termini economici e di competitività. Siamo consapevoli di come l’emergenza energetica si stia riversando non solo sui costi di riscaldamento delle serre, ma anche su carburanti, sui costi delle materie prime, sui fertilizzanti. L’azione del Governo e del Ministero è rivolta a limitare le conseguenze del caro energia e dell’aumento dei prezzi sul settore agricolo, ma è necessario un intervento più deciso da parte dell’Europa: solo affrontando in modo unitario la crisi potremo scongiurare il rischio di retrocedere dagli obiettivi di sostenibilità di medio-lungo periodo del settore primario.

E’ quanto ha detto stamane Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Flormart, la storica fiera internazionale del settore la cui 71°edizione si terrà a Padova dal 21 al 23 settembre 2022.

Il florovivaismo rappresenta una vera e propria eccellenza italiana, come tale apprezzato in Europa e nel mondo, tanto che l’export di piante, fiori e fronde vale un miliardo di euro, mentre la produzione italiana costituisce il 15 per cento dell’intera produzione comunitaria. Un’occasione unica di sviluppo del comparto arriva dai fondi europei per la forestazione urbana che il Pnrr ha quantificato in 330 milioni di euro: il bando è stato pubblicato a marzo e le domande dovranno essere presentate entro giugno.

Molte aziende del settore costituiscono dei veri e propri distretti territoriali, ad esempio nella città di Pistoia, circondata da vivai. Ma anche Roma è una città piena di vivai, molti lungo l’Appia Nuova.

Aderendo all’Agenda europea 2030 per il Green Deal, il florovivaismo potrà dare un contributo rilevante alla forestazione urbana con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, aumentare lo stoccaggio di CO2, assorbire le polveri sottili e migliorare l’estetica delle città. Serviranno dunque alberi di assortimento varietale e dimensionale adatto ai diversi impieghi e alle diverse condizioni geopedologiche e climatiche e si dovranno valorizzare le capacità produttive delle imprese, qualificare la varietà delle piante e migliorare la sostenibilità, dal vivaio alla messa a dimora nelle città.

Il florovivaismo italiano esprime il 6 per cento dell’intera produzione agricola nazionale, per un valore di 2,5 miliardi di euro, e vi operano 21.500 imprese: 14 mila producono fiori e piante in vaso e 7.500 piante per il vivaismo. Nei primi due mesi del 2022 il fatturato è stato positivo, in linea con il primo bimestre 2021, mentre nel periodo marzo aprile si è avuta una flessione del 3-4 per cento.

Anche l’export ha fatto registrare, nel secondo bimestre 2022, una flessione del 5 per cento: la domanda proviene soprattutto da Olanda, Germania, Francia, Austria, mentre è in calo l’export verso l’Europa meridionale e, naturalmente, verso la Russia e l’Est europeo. Sui mercati esteri si esportano principalmente piante medio-grandi riprodotte e coltivate in Italia, piante sempreverdi, piante a forma, arbusti ornamentali, rose, piante da frutto. Pesano gli aumenti, causati dalla pandemia prima e in seguito dalla guerra in Ucraina, dei costi di produzione, l’aumento dei prezzi delle piante, il diminuito potere d’acquisto dei consumatori, la difficoltà nel reperimento dei mezzi tecnici e, per quanto riguarda l’export, l’aumento dei costi di trasporto delle piante.

Flormart costituirà quindi l’occasione per garantire nuova visibilità al settore dopo il periodo pandemico. La manifestazione di Padova vedrà una significativa presenza di buyer internazionali, grazie anche alla collaborazione con ICE – Agenzia, e dell’intera filiera del settore che valuta Flormart come punto di riferimento primario per leggere i cambiamenti del mercato e interloquire con i buyer internazionali.

Oggi, in questo scenario così difficile, è più che mai necessario fare sistema per essere vicini a tutte le imprese – afferma Carlo Ferro, presidente di ICE Agenzia. “Nell’ambito del Patto per l’Export, ICE è attiva con 19 nuove azioni, 19 servizi che tre anni fa non c’erano nei campi del digitale, dell’e-commerce, della formazione, della protezione del made in Italy. E nello specifico di Flomart, supportiamo la prossima edizione con numerose attività promozionali e con un incoming di 90 operatori provenienti da 32 Paesi. Vogliamo supportare il sistema fieristico ma anche accompagnarlo a sviluppare sinergie, moltiplicando sempre la ricaduta dell’intervento pubblico a vantaggio delle imprese del settore. Per le fiere stesse, per le aziende, per i territori e per il Paese”.

Alla 71° edizione di Flormart hanno già aderito i principali espositori italiani (ma anche tanti europei) tra cui: Vivai Nord, Compagnia del Lago, Vivai Ivano Gaugno, Margheriti vivai, Consorzio Ortovivaisti Pistoiesi, Romiti Vivai, Giorgio Tesi Vivai, Vivai Capitanio, Vivai Porcellato. E tra le aziende delle attrezzature e tecnologie: Calzavara, Holmac, Pazzaglia, Peruzzo. Presenti anche i servizi, a partire dai distretti produttivi, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, le agenzie di servizio e del commercio dei mezzi di produzione. Tra i convegni programmati: L’innovazione varietale e tecnologica nel florovivaismoLe green cities ed i progetti immobiliari europeiIl verde per la qualità della vita: attuazione e prospettive del PnrrLa produzione di alberi ornamentali e di postime forestale per l’attuazione della strategia nazionale del verde.