Dpcm: perché spostamenti in città e non tra piccoli comuni lungo l’Appia?

L’ennesimo Dpcm, quello che ha fornito “le consegne” per le feste natalizie, è finalizzato – per bocca dello stesso premier – ad evitare la terza ondata in pieno inverno, che tra l’altro sarebbe certamente più pesante delle precedenti a causa della concomitanza con l’influenza stagionale.

Se la maggior parte degli italiani è d’accordo sulla stretta natalizia, come il Censis ha rilevato, occorrerà poi verificare la coerenza tra il dire e il fare, cioè l’adesione ideologica alle norme rispetto agli atteggiamenti individuali (il boom di partenze in queste ore dal Nord al Sud conferma questa corto circuito).

L’orientamento governativo è quindi in gran parte condivisibile. Resta qualche nodo, però.

Il primo: perché garantire spostamenti all’interno di grandi città e non tra i piccoli centri, ad esempio in un raggio di qualche decina di chilometri? È noto come tante famiglie siano sparpagliate tra comuni limitrofi, ad esempio nei Castelli Romani, per cui assicurare questi ricongiungimenti sarebbe stato coerente con la mobilità interna nei grandi centri.

Seconda questione: se s’intende giustamente prevenire la terza ondata, che tra l’altro coinciderebbe con i primi assembramenti per i vaccini (da fine gennaio in poi, ma con effetti spostati più in là nel tempo, causa anche “il richiamo”), perché riaprire le scuole superiori già dal 7 gennaio, nonostante sempre più dati confermino l’enorme peso che la scuola ha avuto nella seconda ondata? Non sarebbe meglio continuare in Dad, pur con tutti i limiti della tecnologia “all’italiana”, recuperando casomai lezioni aggiuntive in presenza a giugno?

Idem per le piste da sci: d’accordo nel chiuderle nel periodo natalizio, ma ha davvero senso il “libera tutti” dal 7 gennaio?

Non è difficile prevedere che nel caso ci sia la terza ondata da febbraio in poi, la corsa al vaccino sarà spasmotica e disordinata, con il serio rischio che qualcuno trovi scorciatoie (a pagamento), accentuando anche le tante disuguaglianze apportate dal Covid. E si mostrerebbe il fianco al crescente popolo dei complottisti, pronti a sostenere il dolo per la terza ondata proprio per spingere la gente a vaccinarsi.