E’ dell’ Appio Latino Daniele Frongia, capo gabinetto di Virginia Raggi

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Anche lui romano, anche lui nato e vissuto all’ Appio Latino, come Virginia Raggi. E del nostro nuovo sindaco sarà il braccio destro , l’uomo chiave della sua amministrazione, la persona chiamata ad occuparsi in prima persona di tutti i più importanti fascicoli. Infatti Daniele Frongia è il nuovo capo di gabinetto di Virginia Raggi.

Dalla sua biografia disponibile sul blog di Beppe Grillo si legge:

Sono un cittadino di Roma”” (Cicerone) Sono nato nel 1973 a Roma, dove ho sempre vissuto, conoscendo da vicino volti diversi della città, dall’Appio Latino, il quartiere della mia infanzia, al Quadraro, nel periodo del liceo, dal Centro storico, in un’area fortemente multietnica, all’Appia Antica, dove oggi vivo. Dopo essermi laureato in Statistica presso l’Università La Sapienza di Roma, discutendo una tesi in teoria dei network, ho insegnato nello stesso ateneo materie legate al Web e all’analisi delle reti sociali. Ho anche collaborato con altre università tra cui Camerino, Tor Vergata e IULM, dove sono stato professore a contratto di Social Media Marketing. Successivamente, dopo alcune esperienze lavorative in multinazionali ICT, spinto dal desiderio di occuparmi di temi più vicini alla cosa pubblica, ho intrapreso la carriera di ricercatore all’Istat occupandomi dello studio di soluzioni tecnologiche per mettere il Web al servizio dell’informazione statistica ufficiale.

L’attività di blogger Questa propensione a condividere sul Web la conoscenza statistica, a mostrare il volto umano di percentuali e indici attraverso le nuove tecnologie, si è tradotta in un sistematico impegno di divulgazione attraverso il blog Segnalazioni IT, che ho fondato nel 2006. Da allora, estendendo progressivamente il mio ambito d’interessi anche ad altri usi sociali delle nuove tecnologie, ho fatto conoscere al pubblico della Rete un ampio ventaglio di temi collegati alla cultura digitale, dall’e-Government agli Open Data, dal Web 2.0 al management delle nuove tecnologie. In questi anni si è consolidata la mia convinzione che l’alfabetizzazione tecnologica e la connettività rappresentino dei requisiti essenziali per vivere da protagonisti nella società della conoscenza, favorendo ampie possibilità di partecipazione democratica ai processi decisionali che riguardano la sfera pubblica.

L’impegno nel Sociale Ho potuto esprimere la mia vocazione a fare della tecnologia un bene comune anche nell’ambito del terzo settore, dove in dieci anni di volontariato ho contribuito alla realizzazione di vari progetti, come quelli per Emergency, per Libera e per alcune associazioni che operano in difesa dei diritti umani, di cui sono stato portavoce nel corso di varie missioni in Medio Oriente. In Islanda ho seguito la “rivoluzione delle pentole e padelle” attraverso la quale i cittadini si sono riappropriati dei diritti e del potere decisionale con strumenti di democrazia diretta.