Delitto di via Enea, ha ucciso la madre dopo aver chiesto : “Chi è mio padre?”

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Una brutta storia, il delitto di via Enea. Erano anni che Lorenzo Borghi, 24 anni, covava rancore nei confronti della madre perchè non le aveva rivelato chi fosse suo padre. E cosi ieri all’ alba, in un appartamento all’ ottavo piano di via Enea, si è consumato l’omicidio per soffocamento. Cosi, Lorenzo, subiito dopo aver ucciso la madre Paola Borghi 65 anni, ex funzionario dell’ Asl, ha chiamato il centralino del 118 raccontando che la donna era stata uccisa da un rapinatore che era fuggito con i soldi, depistando così le indagini. Gli investigatori dopo pochi minuti hanno iniziato a sospettare della versione del figlio. L’appartamento non presentava segni di effrazioni nè alla porta d’ingresso, nè alle finestre. Poi, Lorenzo Borghi è apparso subito troppo scosso, come se non riuscisse a gestire il gesto tremendo di cui è stato autore. I poliziotti l’hanno tranquillizzato ed hanno iniziato a svolgere il sopralluogo. Il cadavere di Paola Borghi giaceva supino sul pavimento della camera da letto. La donna era seminuda, forse a causa della colluttazione mortale. La vittima, ad un primo esame del medico legale, ha opposto resistenza: ha cercato in tutti i modi di reagire ma poi il figlio è riuscito a metterle il cuscino sul viso e ha premuto fino a soffocarla. Dopo una notte di interrogatorio è crollato confessando il delitto.  «Si sono stato io ad uccidere mia madre – ha detto con freddezza e distacco agli investigatori -. Non la sopportavo più. La odiavo.  Il ragazzo è stato portato nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di omicidio volontario