Degrado romano, manca la discontinuità

L’ultimo è stato monsignor Benoni Ambarus, già direttore della Caritas diocesana, oggi vescovo ausiliare di Roma. È intervenuto sull’imbarbarimento della Capitale con un’analisi ampia e rigorosa: ha denunciato principalmente il degrado umano, cioè la corrosione del “primissimo livello” di convivenza. I romani, ha evidenziato, fanno un corso di sopravvivenza quotidiana.

Nell’intervista a Vatican News, ha spiegato: “Quando io devo lottare per la mia sopravvivenza personale, dentro il traffico a guadagnare un centimetro in più, dentro i mezzi pubblici per poter prendere la corsa perché quella successiva mi arriva tra mezz’ora o un’ora, quando devo lottare per la spesa al supermercato per le offerte più vantaggiose altrimenti non riesco a far quadrare i conti, lentamente c’è un’auto-concentrazione su di sé a discapito del concentrarsi sull’altro. È questa la reazione all’interno della nostra città”.

L’augurio del vescovo è che le istituzioni “facciano uno scatto di dignità a fare delle scelte che sappiano di futuro, non di tornata elettorale”.

Intanto, però, i cittadini rilevano la mancanza di discontinuità rispetto alla giunta precedente, la tanto criticata squadra della sindaca Raggi. In sostanza, non sta cambiando alcunché. L’immondizia nelle strade, diventata ormai uno degli emblemi della metropoli, non è sparita. Anzi. E la questione della fauna s’è aggravata: a far compagnia a piccioni, gabbiani, cornacchie, topi, scarafaggi, blatte e soprattutto ai pericolosi cinghiali (che diffondono la peste suina) – difesi dagli animalisti – stanno arrivando i lupi. Sono a pochi chilometri da Labaro, Prima Porta, Monte Mario: sono attratti principalmente proprio dai cinghiali. Roma che diventa sempre più giungla urbana.

Sono anni che puntualmente si ripetono analoghe analisi negative su Roma. Specie quando le foto della spazzatura fanno il giro dei giornali di tutto il mondo. Per decenni nessuno ha risolto il problema dello smaltimento che, anzi, negli anni s’è aggravato. E l’Ama, l’azienda che si occupa della raccolta, non ha mai brillato per efficienza. A ciò si somma una penetrazione ormai endemica della criminalità e del malaffare che, oltre a drogare l’economia cittadina, rende tutto più difficile, incancrenendo le situazioni più anomale. Insomma, la Capitale italiana non riesce a raggiungere livelli di decoro perlomeno vicini a quelli di altre metropoli europee.

La giunta Gualtieri è ai primi mesi di lavoro, diamole quindi tempo. Ma il Pd romano, che alle ultime elezioni proprio nella Capitale – storica roccaforte – ha continuato a perdere voti, è purtroppo rappresentato da decenni sempre dagli stessi personaggi. La discontinuità dovrebbe cominciare proprio da quelle persone che hanno contribuito non poco a generare l’attuale stato di degrado.