Se la prima preoccupazione è per la salute, dal momento che di questo virus conosciamo pochissimo, altri importanti nodi riguardano la lunghezza temporale dell’emergenza, le ricadute sulla nostra esistenza quotidiana e l’inevitabile aggravamento della crisi economica globale, con il rallentamento della Cina che già sta influendo su alcuni nostri settori produttivi, come il comparto del lusso. Anche il turismo ne sta risentendo pesantemente.
L’augurio è, ovviamente, quello che non si avvereranno le previsioni più funeste, che nelle ipotesi peggiori parlano anche di milioni di contagiati in Italia. Per sconfessarle dovrà prevalere, mai come in questo momento, la responsabilità individuale e lo spirito di comunità: dal bene comune dipende il bene individuale.
Anche le polemiche, per quanto alcune legittime sull’aver sottovalutato per troppo tempo il fenomeno, devono necessariamente essere poste nel cassetto. E’ il momento della serietà assoluta e dell’assunzione delle responsabilità da parte di tutti.
Questa esperienza, una volta passata, ci dovrà però, porre interrogativi universali. Ad esempio, sul ruolo di una globalizzazione senza più regole o di un’economia di mercato che da tempo ha barattato l’etica. Ma anche su equilibri economici internazionali che non possono porre in posizione dominante Paesi senza democrazia, quindi con regole e garanzie di trasparenza tutte da discutere.
(Domenico Mamone, presidente Unsic)