Continuano le polemiche per la pista ciclabile sulla Tuscolana

ciclabile tuscolana-5I Cinque Stelle puntano dritto, con la bandiera dell’ecosostenibilità e dell’allineamento alle altre capitali europee, ma i cittadini della zona sono sempre più scontenti e molti “confessano” l’errore nell’aver votato i pentastellati. Non si placano le polemiche sulla discussa pista ciclabile in fase di realizzazione su via Tuscolana, che sta attirando reazioni rabbiose da parte di cittadini e commercianti. Dopo sit-in, manifestazioni e addirittura minacce agli operai del cantiere, le acque sembrano non calmarsi nonostante il periodo natalizio: anzi, proprio i commercianti lamentano cali negli affari, dovuti – secondo loro – anche ai cantieri per la realizzazione dell’opera.

La pista ciclabile su via Tuscolana, con partenza da via Tito Labieno e piazza Cinecittà e arrivo al Quadraro, una volta terminata sarà lunga 2.2 chilometri con carreggiata larga 170 centimetri. Un apposito muretto la separerà dalle auto in sosta. Il progetto prevede la costruzione di una mini-carreggiata per le bici tra il marciapiede e l’asfalto della strada, una per entrambi i lati della strada.

Le polemiche scaturiscono soprattutto dall’inevitabile restringimento della carreggiata per i veicoli in transito. Se per i promotori sarà un utile deterrente contro la doppia fila, i contrari prevedono ennesimi guai per la circolazione e per la sosta, già particolarmente complicata.

Considerando il numero di bici rispetto a quello del resto dei veicoli, le proteste da parte di automobilisti, residenti e commercianti sono particolarmente numerose e nettamente maggioritarie: il rischio concreto è il pesante rallentamento del traffico veicolare in una delle arterie più trafficate della città. Più traffico, tra l’altro, equivale a maggiore smog in una strada, tra l’altro, di grande richiamo per lo shopping, inserita in uno dei quartieri con il più alto tasso di residenti per chilometro quadrato.

I Cinque Stelle non ci stanno e spiegano che la ciclabile sarà strategica per promuovere la mobilità leggera in quanto si inserisce tra due percorsi riservati alle biciclette: il primo è il cosiddetto “Grab”, cioè il Grande raccordo anulare delle biciclette, che si congiungerà con la pista di via Tuscolana all’altezza del Quadraro. Il secondo percorso è la pista già esistente in viale Marco Fulvio Nobiliore, che partendo dalla ciclabile di via Palmiro Togliatti attraversa via Tuscolana arrivando a via Lemonia e costeggiando il parco degli Acquedotti. Inoltre i promotori assicurano che il numero dei parcheggi resterà invariato.

Ma molti cittadini replicano ricordando che non tutti possono fare uso delle due ruote, specie le tantissime persone anziane, ma anche i portatori di handicap, la cui esistenza sarebbe resa ancora più infernale.

Il costo per l’opera, secondo le ultime indicazioni, viaggerebbe sui 700mila euro, salvo imprevisti.

I Cinque Stelle stanno tenendo duro e fanno quadrato. “I lavori per donare alla città di Roma una pista ciclabile su via Tuscolana proseguiranno fino al termine. Le minacce ricevute dall’impresa che sta realizzando l’opera sono un fatto inaccettabile. Bene ha fatto la sindaca a Raggi a chiedere alla Polizia locale di vigilare da vicino i lavori con un presidio fisso – ha sottolineato in una nota la senatrice pentastellata Alessandra Maiorino, che ha aggiunto di non vedere l’ora di percorrere in bici questa pista.

Sulle minacce ricevute dagli operai è intervenuta anche Monica Lozzi, presidente del VII Municipio, con un post su Facebook. “Negli ultimi giorni gli operai e i tecnici che lavorano sul cantiere della ciclabile Tuscolana hanno subito minacce ed ingiurie da parte di motociclisti nascosti dal casco, una modalità criminale che li ha convinti a sporgere denuncia presso le autorità competenti. A questi lavoratori va certamente vicinanza e sostegno da parte di noi tutti. Questo atto vile e deprecabile non servirà a impaurirci, nè a bloccare un’opera che sarà completata nei modi previsti, e che siamo certi sarà apprezzata e benvoluta dalla maggior parte della cittadinanza non appena saranno visibili i propri benefici effetti. Per questo invitiamo tutti ad abbassare i toni e a non alimentare in maniera strumentale delle sterili proteste basate su un’informazione distorta e scorretta”.

E’ pur vero, però, che quando una riunione in esterna della commissione Trasparenza del Comune di Roma s’è svolta proprio in via Tuscolana per informare i cittadini, s’è sfiorata la rissa, con numerosi residenti che hanno manifestato il loro dissenso contro l’unico rappresentante dell’amministrazione capitolina. Marco Martens, rappresentante dello staff del dipartimento Lavori Pubblici, è stato letteralmente assediato dai presenti. Non è mancata una sorta di “caccia” a chi ha votato il M5S.

Marco Palumbo, consigliere capitolino del Pd e presidente della commissione Trasparenza di Roma Capitale, ovviamente cavalca la protesta. “Questo progetto fa acqua da tutte le parti – è il suo commento – i cittadini sono arrabbiati e c’è un reale rischio di sicurezza. Inoltre la pista è impossibile da attraversare per i disabili ed è difficile parcheggiare. Chiediamo di fermare tutto per ragionarci meglio. Il problema è che per la seconda volta erano assenti i rappresentanti della maggioranza. Penso al capo dipartimento Nardi o al presidente della commissione Trasporti, Enrico Stefano, che però dalle sue pagine Facebook continua a insultare chi critica il progetto. Così non si può andare avanti, perdiamo solo tempo. Ci devono spiegare meglio il progetto, l’amministrazione non può continuare a scappare”.

“È bene vederci chiaro, sia rispetto all’ingente investimento fatto sia sulla qualità dei lavori eseguiti, nonché sui disagi che effettivamente vive una delle vie commerciali più importanti di Roma – è il commento di Erica Battaglia, delegata all’assemblea romana del Pd. “Non si capisce per quale motivo infatti il Municipio VII non ha minimamente considerato il progetto, approvato nella scorsa consiliatura, che prevedeva a costi molto più contenuti non solo nuove piste ciclabili ma anche il raccordo con quelle già esistenti: un progetto completo e innovativo, votato all’unanimità e abbandonato in nome di non si sa cosa”.

Non appena sarà chiuso il capitolo della pista ciclabile di via Tuscolana, con molte macerie sul terreno, i Cinque Stelle si dedicheranno ad un altro progetto che già ha provocato corali proteste a San Giovanni: la pista ciclabile in via La Spezia e la possibile chiusura di viale Castrense. In molti condomini della zona sono apparsi cartelli contro questa sciagurata ipotesi che rischia di accentuare i disagi del traffico in una zona ancora più delicata di via Tuscolana in quanto a ridosso di piazza San Giovanni in Laterano.