Concertone del 1° Maggio: polemiche delle femministe e dei residenti

Troppi maschi al Concertone del Primo Maggio a piazza San Giovanni in Laterano. Su ben 77 cantanti, infatti, soltanto quattro sono le donne. Tra l’altro le artiste fanno parte tutte di band. Così, forse anche un po’ per pretesto, alcune cantautrici escluse dall’evento che da ventinove anni monopolizza la Festa dei lavoratori in piazza San Giovanni, hanno acceso la protesta che ovviamente costituisce pan per molti denti femminili.

Ad esempio soffiano sul fuoco all’Angelo Mai, che lancia una contromanifestazione a tinte rosa, con ben 25 artiste, per il Primo Maggio dal titolo esplicito: “Mai così tante”.

Ha dichiarato Diana Tejera, cantautrice romana, tra le promotrici della protesta: “Abbiamo pensato di lanciare un segnale riappropriandoci di spazi, strumenti e parole per mettere a nudo il conformismo imperante. Da anni il concerto di piazza San Giovanni si è trasformato in una passerella televisiva e, via via, i temi del lavoro, della parità di genere e della giustizia sociale sono stati messi in secondo piano”.

In effetti il Concertone trova sempre più oppositori, di anno in anno, soprattutto negli ambienti della sinistra antagonista. E non mancano, in tutta Italia, concerti alternativi a quello dei sindacati, che tra l’altro negli ultimi anni ha registrato cali di spettatori (l’ultimo boom nel 1999 con la presenza di Vasco Rossi).

Ogni anno non mancano le proteste dei residenti, in particolare attraverso i Comitati di quartiere di zona, che denunciano i notevoli disagi per i cittadini, con traffico paralizzato in un’ampia zona e difficoltà a trovare parcheggi. In pratica si è sequestrati a casa o lontani da casa. A ciò si sommano i danni puntualmente registrati e il tappeto di vetri conseguente al consumo di birre.