Concerto al Laterano, pioggia di critiche all’Institut Francais

fbIn occasione del centenario della fine della Prima guerra mondiale, le ambasciate della Francia e della Repubblica Ceca presso la Santa Sede hanno promosso un concerto per il 25 ottobre 2018 alle ore 19 presso la Basilica di San Giovanni in Laterano. In programma il Te Deum di Jean-Baptiste Lully e la Missa Salisburgensis di Heinrich Ignaz Franz Biber, entrambe opere seicentesche, eseguite dal coro e dall’orchestra del Collegium 1704, diretto dal Maestro Václav Luks, e dal coro del Centre de musique baroque de Versailles.

Scritta nel 1682, la Missa Salisburgensis offre uno spettacolo grandioso con un organico imponente di circa 120 musicisti e coristi. Il Te Deum di Lully rappresenta un capolavoro di architettura musicale e rimane l’opera religiosa più suonata della sua epoca per matrimonio principesco, vittoria militare, guarigione del Re.

Per oltre due settimane, l’Institut Francais, il centro culturale francese di Roma legato al ministero francese degli Affari Esteri e all’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede, ha raccolto le iscrizioni via e-mail, tantissime dal momento che il concerto è gratuito.

Inspiegabilmente il sito ha continuato a raccogliere adesioni fino al giorno prima del concerto, cioè a mercoledì 24 ottobre, quando in serata è invece arrivata la “doccia fredda” per moltissime persone che hanno ricevuto il seguente messaggio in italiano e in francese, scritto tutto in maiuscolo e con errori di ortografia (ad esempio, la parola “disaggio” scritta con due “g”): “I posti al concerto del 25 ottobre presso la Basilica di San Giovanni in Lateranno sono esauriti, ci rammarica informarla che la sua iscrizione non è confermata. La capienza massima per il concerto è stata raggiunta di conseguenza abbiamo dovuto rifiutare numerose iscrizioni seguendo un ordine cronologico. Ci scusiamo per il disaggio indipendente della nostra volontà”.

Già in serata sono apparse le prime lamentele sui social e la casella di posta dell’Istituto francese è stata riempita dai messaggi di protesta.

Al centro delle recriminazioni soprattutto l’ordine cronologico adottato, dal momento che molte persone hanno spiegato di essersi candidate appena aperte le iscrizioni. Da qui molti hanno lanciato sospetti sui criteri di scelta dei nominativi. Altre lamentele hanno riguardato la data di comunicazione del rifiuto, ad appena 24 ore di distanza dal concerto: se si era già fuori tempo massimo per iscriversi, perché aspettare la sera del 24 ottobre per comunicare l’annullamento della prenotazione ad un concerto di appena un giorno dopo? “E se avessimo rinunciato ad altri eventi per il 25 ottobre sera?” scrive una persona.

A poche ore dal concerto, il Centro è costretto ad un nuovo avviso postato direttamente su Facebook: “Ci rincresce tanto per la situazione ma, come l’abbiamo spiegato, è successo un problema informatico che non ci ha consentito di contare il numero esatto di partecipanti. Purtroppo, dobbiamo rispettare un massimo di ingressi per il buon andamento del concerto stesso. Capiamo benissimo il vostro rammarico ma l’annullamento per alcuni di voi (ultimi iscritti) è stata l’unica possibilità. Siamo profondamente desolati per l’accaduto. Grazie per la comprensione”.

Ma quella parentesi con “ultimi iscritti” ha dato fuoco ad altre polveri. Scrive Daniela SlowBike: “Non ultimi iscritti! Noi avevamo fatto l’iscrizione il primo giorno!!!”. Più pesante Silvia Pedix Pedicini: “Una prenotazione fatta il 13 ottobre e confermata immediatamente viene cancellata il giorno prima dell’evento. Non sarà che i posti disponibili sono stati distribuiti tra inviti riservati e amici?”. E Domenico T. Venditti: “L’ho pensato anche io!!”. Giovanna Trezza: “Idem!”. Giovanni Palladino: “Organizzazione pessima se avvisa ad appena 24 ore dall’evento, dopo che uno ha fatto l’iscrizione ben due settimane prima”.

Insomma, sarebbe stato più lineare riportare il solo problema informatico, comunque grave per chi organizza eventi in contesti prestigiosi come la Basilica di San Giovanni e con il concorso di ambasciate, anziché ricorrere alla giustificazione dell’ordine cronologico, smentita – almeno da ciò che si legge sui social – da tante persone.

AGGIORNAMENTO

Concerto molto gradevole, peccato che mezza chiesa fosse vuota – come si evince dalla foto – nonostante la bella serata. Ciò conferma il problema dei calcoli effettuati dagli organizzatori: qualche altro centinaia di spettatori sarebbe potuto entrare tranquillamente (posti a sedere circa 1.200). Tutta esperienza per la prossima volta, perché iniziative del genere fanno bene alla cultura e alle persone.

Concerto