Capperi, che Mura (Aureliane) !

CapperiSi tratta di piante spontanee e invasive che, “buongustaie”, adorano crescere tra le mura più antiche, baciate dal sole. Si tratta dei capperi, i cui fiori rappresentano una ghiottoneria culinaria. Peccato, però, che queste piante, con le proprie radici, danneggino i muri, provocando crepe che spesso possono degenerare in sfaldamenti e crolli. Minano la coesione della struttura e quindi la stabilità. Insomma, rappresentano un serio nemico per i monumenti.

In genere quando si parla di capperi si pensa a Pantelleria, celebre anche per questa prelibatezza. Ma molti romani sanno che queste piante infestano buona parte dei tredici chilometri di Mura aureliane. Così, armati di coltellini e di cestini, specie i più anziani – come testimonia il nostro scatto fotografico effettuato in viale Castrense – provvedono a rimuovere – purtroppo soltanto i fiori – per farne dei succulenti manicaretti.

In una città senza manutenzione, ahimè, i capperi sulle Mura aureliane, specie di questi tempi, restano una costante. Ciuffi enormi nascondono ampie aree di Mura e lasciano danni permanenti. Quasi mai si vedono gli operai comunali “potare” lo splendido monumento millenario per preservarlo e le piante proliferano inarrestabili.

Forse in questi giorni di polemiche in cui un consigliere comunale propone di chiudere al traffico una strada (proprio viale Castrense) per salvaguardare le antiche Mura, farebbe bene a fare una telefonata agli uffici comunali preposti per sollecitare un intervento radicale di estirpazione dei capperi. Le Mura non si amano ad intermittenza.