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Incontro di drammaturgia e performance martedì 15 marzo 2016 presso la biblioteca Mandela di largo Brindisi.
“Passami quella candela, Lucio. La luce del giorno inizia a farsi avara e la mia vista non è più quella di un tempo”. Nel buio della gelida notte di Tomi, ai confini del mondo conosciuto, una debole fiamma rischiara l’intimità domestica dell’esiliato Publio Ovidio Nasone. Gli amori di un tempo, i fasti della mondanità e la Roma di Augusto sono lontani; unica difesa contro l’oblio dei secoli: il racconto. L’ultima notte del poeta si inoltra, dunque, nel tortuoso labirinto della memoria, nell’estremo tentativo di ricucire il filo di Arianna strappato da un tragico evento: la distruzione dei rotoli contenenti il testo delle Metamorfosi. Rimettere ogni tassello al suo posto è impresa ardua, le parole mutano, sfuggono al controllo e alla vista, sfilano via e si perdono nel labirinto della nostra mente, scompaiono in dissolvenza come sciami di meteore.
All’ombra della candela accesa da Lucio, servo fedele che ha volontariamente accompagnato il padrone nelle avversità dell’esilio, rivivono le frenetiche fughe di Dafne incalzata da Apollo, il volo di Alcione su un mare che le ha sottratto l’amore, le ansie e le attese vane di Filemone e sua moglie Bauci, gli abbandoni di Arianna ed Euridice lungo i litorali del mito.
“Le storie non sono solo di chi le racconta ma anche di chi le ascolta”, è la concessione, il testamento di Ovidio alla vita – quella degli altri – mentre la sua, seppur straordinaria ma mortale, si appresta all’estremo congedo nel deserto delle parole dette e taciute.
L’appuntamento fa parte della rassegna “Parola al Teatro”, a cura di Biblioteche di Roma e di Cendic, il Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana.
Gli autori Cendic coinvolti in questo progetto di sperimentazione progettuale sono, in ordine alfabetico: Enrico Bernard, Maria Letizia Compatangelo, Angelo Longoni, Giuseppe Manfridi, Roberto Marafrante, Liliana Paganini, Francesco Puccio, Lina Maria Ugolini e Angela Villa.
Durante gli incontri, gli autori si raccontano illustrando le caratteristiche del proprio lavoro e confrontandosi con il pubblico. Questa interazione prevede anche un momento intenso di “mise en espace”, di circa 15 minuti, di una loro opera teatrale messa in scena o ancora in fase di allestimento. Una lezione pratica di drammaturgia italiana contemporanea, dunque, dove la mise en espace diventa una coinvolgente lezione di come la parola scritta si traduca in quella interpretata e vissuta sulla scena. La presenza di attori renderà la presentazione quanto mai viva, interessante e accattivante, in uno spazio speciale come quello delle biblioteche, da sempre aperto a iniziative culturali che, come questa, tendono a promuovere il coinvolgimento e la formazione del pubblico.
Il Cendic è un’associazione di ormai oltre 200 autori teatrali (tra cui il Premio Nobel Dario Fo) che nel 2012 hanno deciso di costituirsi in realtà operativa, occupando il vuoto lasciato dalle Istituzioni dopo la chiusura dell’IDI, nel 1998, e dell’ETI, nel 2011, per dare vita a un’entità analoga a quelle presenti in tutti gli altri Paesi europei, al fine di sostenere, sviluppare e tutelare quella specifica competenza – altrimenti a rischio di estinzione o di clausura – che è la scrittura teatrale, in tutte le sue forme, e ripristinare un rapporto creativo e stimolante fra il pubblico e chi scrive per il teatro.
La partecipazione è gratuita.
Per approfondimenti e informazioni: www.centrodrammaturgia.it – 06 58300439 – [email protected]