Bibliocabine: come riutilizzate le cabine telefoniche dell’Appio Tuscolano

Con l’arrivo della tecnologia che in soli venti anni ha portato nelle tasche di tutti smartphone ( e non solo ) all’avanguardia, le buone vecchie cabine telefoniche sono diventate obsolete e impolverate. Alcune sono già state smantellate, ma per quelle rimaste potrebbe esserci in serbo una seconda vita! Nel nostro quadrante ne esistono ancora parecchie e allora  perchè non riutilizzarle in modo intelligente e creativo? Entri nella cabina, prendi il libro che ti piace, lo leggi e poi lo riporti e se hai libri che vuoi donare, puoi  farlo liberamente. Parliamo di biblioteche improvvisate e soprattutto libere, in cui praticare il book-crossing : scambio di libri in giro per la città con persone sconosciute. Una forma di diffusione concreta della cultura!

Da questa idea è nato un nuovo gruppo su Facebook: “Bibliocabine e cose belle tra Appio Latino e Tuscolano” che si basa sulla filosofia delle BIBLIOCABINE come occasione non solo per scambiarsi i libri, ma per sfidare il vandalismo e riqualificare il territorio e gli incivili.

Cosi scrive Giuseppe Forti, uno degli amministratori del gruppo:

Sarà difficile come far crescere un fiore nell’asfalto, ma non è impossibile, basterà seminare ed il tempo farà il resto, o per lo meno questa è la speranza per avere una città più evoluta.
Questo gruppo nasce con l’intento di allestire e gestire più di una cabina, quindi individuiamo le più papabili, rimbocchiamoci le maniche, raccogliamo un pò di libri, creiamo una rete e se ognuno partecipa come può sono sicuro che il progetto decollerà.
Sei disponibile per il retake?
Hai libri da donare?
Puoi aiutare con cassette e mensole?
Ti offri per un pò di manutenzione?
Coordiniamoci che tra poco si parte!!!
Ora il primo step non è pulire, ma superare il percorso a ostacoli burocratici, tra Telecom e comune di Roma, non sarà veloce ma ci stiamo già muovendo.
«Ogni sera il ragionier Bianchi, dovunque si trovasse, chiamava al telefono Varese e raccontava una storia alla sua bambina. Questo libro contiene le storie del ragionier Bianchi. Vedrete che sono tutte un po’ corte: per forza, il ragioniere pagava il telefono di tasca sua, non poteva mica fare  telefonate troppo lunghe. Solo qualche volta, se aveva concluso buoni affari, si permetteva qualche “unità” in più. Mi hanno detto che quando il signor Bianchi chiamava Varese le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie». (Da Favole al telefono di G. Rodari)