Basta con i continui cambiamenti in via La Spezia

E’ notizia di questi giorni che tre consiglieri del VII Municipio abbiano sottoscritto una richiesta per trasformare nuovamente (!), cioè per l’ennesima volta, la mobilità in zona San Giovanni, in particolare in via La Spezia, che potrebbe abbandonare di nuovo il senso unico. Sarebbe la terza tornata di trasformazioni radicali nel giro di poche stagioni. Ciò anche in vista della molto discutibile chiusura definitiva al traffico di viale Castrense, che costituirebbe l’ennesimo aggravio di traffico proprio su via La Spezia ed una scelta scellerata, oltre che respinta dalla maggior parte dei residenti.

C’è da domandarsi se i tre consiglieri firmatari della richiesta – Francesca Romana Armini, Fabio Betulli e Claudio Lorenzini – abbiano ben presente la situazione quotidiana attuale in via La Spezia e strade limitrofe (decisamente migliorata rispetto al passato), e abbiano contezza della situazione  del quadrante che, dopo il caos iniziale, ha ormai assunto un suo assetto certamente meno problematico rispetto al passato, grazie in particolare al passaggio dalle tre alle quattro corsie su via Monza in direzione tangenziale. Perché rismontare tutto – anche con ulteriore aggravio di costi – per generare ulteriori disservizi e polemiche?

La storia è nota. Prima della fine del cantiere per la metro C, si sono fatti avanti comitati e associazioni con diverse proposte per la risistemazione del quadrante San Giovanni dopo il lungo cantiere, auspicando soprattutto la collocazione di piste ciclabili. Alla fine, però, s’è deciso di riportare tutto alla situazione in essere prima del cantiere, con tanto di sistemazione di nuovi cordoli di travertino per i parcheggi, pavimentazione e altro.

Dopo pochi mesi, però, con il supporto del consigliere Stefano, via alla rivoluzione: due piste ciclabili (via Taranto e via La Spezia, collegate rispettivamente alla Tuscolana e all’asse Casilina-Prenestina), nuovi sensi unici a via Taranto e via La Spezia, doppio senso all’inglese a via Pozzuoli, via Monza svuotata di parcheggi e a quattro corsie verso la tangenziale. Radicali cambiamenti anche nell’assetto semaforico, poi attenuati dal ripristino del semaforo pedonale tra via Taranto e via Monza.

Dopo l’inevitabile caos iniziale, con il blocco totale del traffico nelle ore tardo pomeridiane, la situazione via via s’è stabilizzata ed ora il traffico è certamente meno problematico rispetto a qualche tempo fa. Tra l’altro le nuove corsie preferenziali dell’autobus in via La Spezia costituiscono un toccasana per i mezzi pubblici. E le piste ciclabili – benché inutilmente doppie (sarebbe bastata una bretella di collegamento tra le due) – sono abbastanza frequentate, anche da monopattini.

Insomma, problemi evidenti non ce ne sono più, salvo che per il semaforo tra via Nola e via La Spezia, che ha tempi di attesa molto lunghi (100 secondi) ed è stato eliminato in uno dei due attraversamenti tra via Nola e via Monza.

L’unico problema, ma è atavico, è quello dei parcheggi: chi è proprietario di box o ha l’auto in garage ne risente poco, gli altri purtroppo penano quotidianamente. Sarebbe forse il caso di pensare ad un maxiparcheggio in qualche struttura abbandonata?

Rimettere mano a tutta la mobilità, con ulteriore e inutile aggravio di costi, significherebbe generare ulteriori polemiche: accontentare qualcuno ma, ne siamo certi, scontentare molti. Tra l’altro la zona è abitata soprattutto da persone anziane, normalmente allergiche ai cambiamenti, specie quando sono inutili.

Perché non concentrarsi su altre emergenze in zona, che non mancano di certo, ad iniziare dalla pulizia delle strade e dalla sicurezza, anziché ritirare fuori una questione che sembra ormai meno problematica rispetto al passato?