Area della Stazione Tuscolana: in arrivo nuovi immobili

L’area di San Giovanni, già duramente colpita dalla rivoluzione della mobilità, potrebbe presto assistere ad una nuova colata di cemento finalizzato a “riqualificare” il sito della stazione Tuscolana, area di proprietà delle Ferrovie.

È di pochi giorni fa la notizia che è “Campo Urbano” il progetto vincitore del concorso internazionale Reinventing Cities di C40 Cities, relativo al sito di Roma Tuscolana, competizione globale con l’obiettivo di rivalorizzare, soprattutto in termini economici, alcuni spazi urbani.

Obiettivo sono le aree ferroviarie dismesse di proprietà del Gruppo FS Italiane, oggetto del masterplan. Si estendono per oltre 45mila metri quadrati e sono state candidate da FS Sistemi Urbani (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) in collaborazione con Roma Capitale, per la riqualificazione urbana e ambientale in un contesto fortemente urbanizzato, situato in una posizione strategica vicino al centro della città. Le aree ferroviarie di prima dismissione, pari a circa 24mila metri quadrati di superficie territoriale, sono state aggiudicate al team Campo Urbano per circa 12,6 milioni di euro.

Il progetto vincitore è stato realizzato da un team interdisciplinare guidato da Fresia RE SpA, insieme allo studio di architettura Arney Fender Katsalidis, Mobility in Chain per la mobilità sostenibile, le società Habitech e Elementa per la progettazione ambientale e CX, primario operatore dello student housing oltre a Labins (innovazione sociale), Studio Laura Gatti (landscape), Studio Giuseppini (impianti), Orizzontale (progettazione partecipativa), Bioedil (urbanistica), Robert Bird Group (strutture e ingegneria) e Reset (cogenerazione a biomassa).

Per quanto riguarda la descrizione del progetto, “Come un campus e non un business park” è il concept della proposta progettuale presentata dal gruppo Fresia per il rilancio dell’area della stazione Tuscolana a Roma: un sistema urbano car free che si innesta in un tessuto consolidato, di matrice industriale e residenziale. Un insediamento con residenze, uffici, spazi flessibili e polifunzionali, uno student hotel, un energy center, spazi retail e laboratori. Le preoccupazioni dei residenti, abituati a vivere in una zona decisamente tranquilla, sono al massimo: si teme l’ennesima colata di cemento in un quartiere già fortemente urbanizzato.

Come spiegano i promotori, “Campo urbano” è però “una visione possibile per un’area di Roma in cerca di una nuova identità e che guarda alla riconversione di uno scalo ferroviario, scommettendo sui temi dell’economia circolare, della sostenibilità, della valorizzazione delle preesistenze. Un ‘campo fertile’ anche in termini di industrializzazione edilizia, ma soprattutto un luogo di integrazione di funzioni, servizi, economie e creatività”. Tutto molto bello, ma quando si passerà dalle parole ai fatti che cosa succederà in quel segmento di città tra i meno trafficati dell’intero comprensorio?

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