All’origine dei “Cessati spiriti”

CessatiSpiritiLa strada è stata omaggiata da un documentario del 1957 girato dal regista romagnolo Gian Vittorio Baldi, recentemente scomparso a 85 anni. Ma è stata anche protagonista, addirittura nella “Dolce vita” di Federico Fellini, di una notte d’amore tra Marcello Mastroianni e una prostituta, Maddalena, a cui l’attore romano offre un passaggio da piazza del Popolo fino, appunto, a via dei Cessati Spiriti. Ma questa strada, dietro largo dei Colli Albani, è stata citata anche da Totò nel film “Totò, Peppino e… la dolce vita”, parodia della pellicola di Fellini. L’attore napoletano dice: “Abito in via dei Cessati Spiriti, ma i spiriti sono cessati!”.

La battuta di Totò non è casuale e si riferisce proprio alla storia più antica della strada e alla sua particolare denominazione. Una leggenda tramandata fino ai giorni nostri racconta di “anomale presenze” lungo questa via. Si dice, infatti, che qui vi fosse un’osteria dove molti avventori venivano puntualmente derubati del carro “parcheggiato” davanti al locale. Sembra che nessuno sia mai riuscito ad individuare il ladro per cui è nata la leggenda che i furti fossero opera di spiriti che infestavano la valle.

Va detto che il luogo è stato sempre ritenuto pericoloso, forse per la limitrofa valle della Caffarella o per le numerose baracche che qui, in questa zona un tempo malsana, furono edificate.

Fatto sta che agli inizi dell’Ottocento in questo luogo fu collocata un’immagine della Madonna proprio per “esorcizzare” la strada e poter dire, come fece Totò, che “gli spiriti erano cessati”. La statuetta della Madonna ha resistito fino a tempi recenti, quando purtroppo è stata abbattuta a sassate da qualche teppista e miscredente.