Una storia scabrosa e barocca, quasi una preghiera, a cavallo tra la periferia e la campagna sventrata. Monica, un uomo di mezza età, aspirante transessuale in attesa dell’operazione; Sergio, un marchettaro che non vuole smettere di illudersi; Traiano, il figlio di Monica, gestisce insieme al padre una specie di “azienda di famiglia”: un traffico di storpi e deformi che loro proteggono e addestrano a chiedere l’elemosina, soprattutto in vista del nuovo Giubileo della Misericordia, annunciato dal Papa; Mongo, un ragazzo ritardato, un fool che vede dietro le cose e gli eventi; Tommi, un cameriere che fa arti marziali e prende “bombe” illegali in vista degli incontri; Rosa, la sua ex, una tossica – un tempo assistente sociale – che lo ricatta per convincerlo a tornare con lei. Infine “Latodestro”, uno storpio “acquisito”, è finito sotto un camion perdendo l’uso del braccio e della gamba sinistri, è lui il piccolo Robespierre che guida gli altri storpi alla rivolta.
Storie senza morale alla fine di una città, in una terra di nessuno tra legalità e illegalità, benessere e miseria, solitudine e assenza di passato… Ogni personaggio è in attesa di una sua personale resurrezione, davanti ad un mondo ridicolo che sa solo ignorare. Ma uno di loro alla fine morirà.
Lo spettacolo è sconsigliato ai minori di anni 14.
(Appioh, 27 novembre 2015)