Il progetto propone ogni anno un approfondimento diverso, dai legumi alla frutta, dall’agricoltura familiare al pane: ora tocca all’olio extravergine d’oliva, alimento simbolo alla base della nostra alimentazione.
Molte le attività in cui sono coinvolte le classi italiane: «Per cominciare i ragazzi si trasformano in investigatori: tocca a loro infatti indagare sulle abitudini alimentari della famiglia e individuare i grassi più utilizzati a seconda dei piatti: per la torta si usa olio o burro? E di che tipo? E invece per le patatine fritte? Grazie a questa indagine gli studenti scoprono che esistono tante tipologie di grassi, molto diversi tra loro per origine, procedimento di estrazione, caratteristiche nutrizionali e organolettiche – continuano D’Onorio e Lano. E poi spazio alla creatività. L’11 novembre, oltre a rivelare i risultati dell’analisi delle abitudini alimentari delle famiglie, sarà proclamato il vincitore del concorso per la creazione del logo del Presidio dell’olio extravergine italiano: «Logo disegnato dagli allievi che sarà utilizzato sulle Etichette narranti di Slow Food. Quindi mano alle matite colorate e alla fantasia».
Ma veniamo alla festa vera e propria. Mentre i più piccoli imparano a riconoscere e disegnare le piante degli ulivi, per i più grandicelli la cosa si complica: a loro il compito di riconoscere gli alimenti con maggiore o minore contenuto di grassi e imparare a leggere le etichette degli oli in commercio. Il tutto, ovviamente, divertendosi e assaggiando oli diversi, come con l’ultimo gioco proposto, in cui starà ai loro sensi individuare le differenze tra un extravergine e un olio di oliva. Qual è il più intenso? Quale il più dolce?
Ogni scuola poi dà la propria impronta organizzando attività specifiche e originali.