Via Albalonga, area test per la nuova mobilità

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ViaAlbalonga

A settembre 2014, dopo anni di occupazione sistematica (e abusiva) di via Albalonga, strada a ridosso di piazza dei Re di Roma, a danno soprattutto dei residenti e degli abitanti del quartiere, è stata realizzata – su parte della strada – la modifica sperimentale alla viabilità.
La strada, lo ricordiamo, ha subìto un pesante cantiere per box interrati mai realizzati.
Dopo tre mesi di valutazione sulla nuova soluzione alla mobilità, sono arrivati a novembre 2014 i pareri favorevoli da parte dell’assessore alla Mobilità del Municipio VII e del Comando Appio di Polizia Roma Capitale, motivo per il quale una raccolta di firme dei cittadini fu depositata in quei giorni presso il Municipio per chiedere una realizzazione definitiva dell’opera.
I risultati positivi osservati su questo piccolo tratto di strada hanno evidenziato un drastico calo della sosta selvaggia, una diminuzione significativa dell’inquinamento acustico causato dai clacson. Inoltre il transito e la fermata degli autobus, in particolare della linea 649, sono stati preservati. Non ultimo il conferimento dei rifiuti da parte dei mezzi dell’Ama è ora possibile.
Come evidenziano i cittadini della zona, i marciapiede sono stati liberati dagli scooter che ora possono essere parcheggiati in sicurezza in mezzo alla carreggiata.
Il dinamico comitato “Cittadini Re di Roma”, proprio per mettere in risalto quanto la sperimentazione possa rappresentare un modello virtuoso per tutto il quartiere, ha indetto un sit-in via Albalonga che avrà luogo sabato 5 marzo 2016 alle ore 11.

“Sappiamo ovviamente che questa modifica non risolve e non risolverà i problemi del quadrante, soprattuto se lasciata isolata e abbandonata come è adesso – si legge in una nota del Comitato. “Ma questo modello ‘imperfetto’ ha dimostrato e dimostra tutti i giorni che progettando diversamente le strade è possibile migliorare la qualità della vita dei cittadini e più in generale la mobilità della città. L’idea alla base è semplice: diminuire la larghezza della carreggiata vuol dire rendere impossibile di fatto la doppia fila. Questo comporta che le strade rimangano libere e che il traffico possa scorrere senza intoppi. Il parcheggio delle automobili avviene così ‘forzatamente’ e solo negli spazi consentiti”.
“Cittadini Re di Roma” mette in evidenza, in particolare, che come effetti secondari sono riscontrabili l’aumento degli introiti per il Comune per tutte le auto che parcheggiano correttamente (ovvero servizi per tutti), disincentivo del mezzo privato a favore di altre soluzioni (sharing, tpl, bici), corretto espletamento dei servizi pubblici essenziali.
L’esperienza dimostra che non servono progetti radicali, spesso controproducenti, in grado talvolta di dividere l’opinione pubblica. L’esempio di quanto sta avvenendo per il “dopocantieri” di San Giovanni, con l’assurda e molto contrastata idea proposta da un Comitato di quartiere di chiudere viale Castrense e convogliare flussi di traffico da tremila vettura all’ora verso Re di Roma è abbastanza evidente.
In via Albalonga si sta sperimentando sul campo una soluzione che, in apparenza piccola, sta offrendo grandi risultati e può essere migliorata.
“Non è vero che strade più larghe diminuiscono il traffico – continuano i “Cittadini Re di Roma”. “Piuttosto favoriscono la sosta selvaggia a discapito della sicurezza e della mobilità di tutta la città. Un privilegio di pochi diventa il danno di molti”.
Il sit-in mira a rendere definitiva subito questa opera, attraverso una progettazione efficace in grado di trasformare questi 200 metri di strada in un modello esportabile anche altrove.
All’iniziativa aderiscono diversi organismi quali l’associazione “Salvaciclisti”, la Rete “Vivinstrada”, il Coordinamento “Di traffico si muore”, il “Settimo biciclettari”, “Roma Pulita” e il Comitato “Mura Latine”, particolarmente attivo nel quadrante.