I sepolcri di piazza Galeria e l’acquedotto

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La distruzione del patrimonio archeologico della via Latina è stata così radicale che i primi resti facilmente visibili si incontrano a piazza Galeria, e certo non rendono affatto l’idea di una strada così magnifica. Nel giardino sono poggiati sul terreno vari blocchi di peperino, che ora sono usati come sedili. Questi blocchi dovevano essere il rivestimento in opera quadrata di un sepolcro a mausoleo (il nucleo in calcestruzzo è appena riconoscibile dietro il canale dell’acquedotto Antoniniano).

Dal lato verso via Cilicia troviamo la base di un sepolcro rettangolare in laterizio del tipo a tempietto del I I I sec. d.C. ; a questo si addossa il brandello di un altro sepolcro in laterizio, di cui si vedono ancora le nicchie con le olle cinerarie. Ma il più importante fra i ruderi rimasti è il lungo muro che si vede al centro della piazza; questo è infatti l’unico tratto superstite fuori le mura dell’acquedotto Antoniniano, che si staccava dall’acquedotto Marcio all’altezza di porta Furba, attraversava la via Appia
Antica tramite l’arco di Druso ed alimentava infine le grandiose terme di Caracalla.
Al n. 7 di piazza Galeria troviamo un interessante edificio industriale, che al piano terra
ospita ancora alcune attività artigianali. E’ l’ex stabilimento chimico “Socciarelli”, a tre piani, costruito tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo come essiccatoio e conceria di pellami; il tetto e le divisioni interne sono crollati, mentre si conservano i muri perimetrali con grandi finestroni ad arco.