Ospedale San Giovanni: parliamo anche di buona sanità

Iannello San Giovanni

La testimonianza di due coniugi messinesi, un ringraziamento pubblico al chirurgo che gli ha salvato la vita.

Antonio Iannello opera da diversi anni a Roma utilizzando la chirurgia robotica; alcune complicazioni hanno reso però necessaria un’operazione a cielo aperto per salvare la vita del 63enne Mauro Tabolacci. L’esito, fortunatamente, è stato “il migliore possibile”

“In tempi in cui si sente e si legge sempre più frequentemente di casi di malasanità, posso ritenermi felice di essermi imbattuta in un’eccellenza nel campo medico”. Patrizia Perticari è la moglie di Mauro Tabolacci, 63 anni, che il 21 giugno 2016, dopo una preospedalizzazione che non aveva evidenziato alcun problema, entra nell’ospedale “San Giovanni Addolorata” di Roma per un intervento finalizzato ad asportare un tumore alla prostata. L’intervento si rivelerà particolarmente drammatico a causa di alcune complicazioni; ma oggi i due coniugi possono raccontare insieme la loro vicenda, grazie alla prontezza e alla bravura del chirurgo messinese Antonio Iannello.

L’operazione consisteva in una prostatectomia radicale robotica Da Vinci, per asportare un tumore alla prostata, ed è stata eseguita dal reparto di Microchirurgia Robotica Urologica. Un intervento in cui il dottor Iannello è ormai esperto, poiché da diversi anni sta sviluppando la chirurgia robotica, che consente all’operatore di eseguire un intervento chirurgico manovrando a distanza un robot capace di eseguire solo manovre comandate. Ma, passata metà del tempo previsto per l’intervento, il signor Tabolacci va in arresto cardiaco.

“Ci sono stati diversi tentativi di rianimazione da parte di tutto il team presente in sala operatoria, poi è sopraggiunto un infarto” – spiega ancora la moglie dell’uomo – “così, viste le condizioni cliniche gravissime, l’intervento è stato convertito da robotico in modalità “a cuore aperto”. Il dottor Iannello, imperterrito, ha continuato il suo lavoro con prontezza ed infinita attenzione, seppur in un momento di grande tensione, supportato da un ottimo team che non ha mai smesso di ossigenare e massaggiare mio marito, che si è risvegliato senza danni neurologici”.

La situazione continua però a essere critica. “Era necessario l’intervento dei cardiologi, ma l’operazione di prostatectomia non poteva essere lasciata in sospeso; così, l’intervento viene concluso in condizioni di emergenza, per lasciare spazio alla corsa nel reparto di Emodinamica, dove mio marito subisce un ulteriore intervento alle coronarie”. Solo al termine di quest’ulteriore intervento il signor Tabolacci potrà essere considerato fuori pericolo.

Dopo un lungo periodo di “riposo” in rianimazione T.I.P.O (Terapia Intensiva Post Operatoria) e poi U.T.I.C. (Unità Coronarica Intensiva Cardiologica), per i due coniugi è finalmente ora di tornare a casa. La degenza, per Tabolacci, durerà poco più di un mese, nell’attesa che le funzioni cardiache ritrovino il loro equilibrio e che il fisico cominciasse a riprendersi dallo shock subito”.

Intanto, i coniugi aspettano con ansia di conoscere l’esito dell’intervento di prostatectomia. “Qualche giorno prima del ritorno a casa di mio marito, il dottor Iannello mi ha comunicato che l’esito dell’operazione, nonostante tutte le complicazioni sopraggiunte, è stato il migliore possibile” – racconta ancora Perticari – “il tumore era confinato dentro la prostata, e dentro la pancia non erano rimaste cellule tumorali, per cui lo si poteva considerare definitivamente sconfitto. Inoltre, dal punto di vista urologico il decorso post operatorio sta seguendo un percorso eccellente, mio marito risulta essere continente e non perde le urine, situazioni difficili da immaginare per un intervento continuato e concluso in condizioni disperate”.

Una storia di buona sanità, professionalità e umanità. “Queste righe vogliono dare un giusto spazio a chi sa fare il proprio lavoro e lo sa fare bene” – concludono i coniugi, riconoscenti – “Antonio Iannello e tutto il team che l’ha supportato quel 21 giugno sono dei veri professionisti, ed è importante evidenziare che la nostra sanità è fatta anche di queste persone, medici fantastici, che ci hanno accompagnato con sostegno professionale e umano, fino alla dimissione”.

(Giovanni Passalacqua – Tempostretto)