Roma, Grab (Grande raccordo per le bici) si avvia a diventare realtà

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Un percorso ciclopedonale di 44,2 chilometri che, nonostante il nome evochi un anello periferico, in realtà si svilupperà all’interno della Capitale. Il Grab, il Grande raccordo anulare delle biciclette di Roma, esce dal libro dei sogni grazie al protocollo firmato questa mattina dal ministro per le Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, e dalla sindaca Virginia Raggi in rappresentanza degli enti coinvolti nella realizzazione dell’opera. La ciclovia, in realtà, in parte è già un dato di fatto: l’80,3 per cento, infatti, è tuttoggi percorribile. Quindi si tratta di incrementare e unificare un circuito particolarmente suggestivo sia per la partenza, l’Appia Antica, sia per i luoghi toccati (Colosseo, Circo Massimo, Caracalla, San Pietro, Vaticano) sia per la congiunzione di parchi e paesaggi agrari singolari, in particolare nell’area Appia-Tuscolana (Caffarella e Acquedotti), ville storiche (Villa Ada, Villa Borghese, Villa Gordiani), i percorsi fluviali di Tevere, Aniene e Almone. Coinvolti anche Quadraro e Tor Pignattara.
Il progetto, oltre a rendere un po’ più sostenibile la mobilità urbana romana, potrebbe costituire anche un volano economico e culturale per le aree che ne risulteranno attraversate.
Il Grab è stato presentato ufficialmente nel 2015, con una vasta eco sulla stampa anche internazionale. Dal punto di vista altimetrico, si tratta di un percorso tipicamente romano, con numerosi saliscendi ma non impegnativi. Il fondo sarà in gran parte asfaltato, ma non mancheranno tratti sterrati. Si spera soltanto nella buona educazione di automobilisti (con parcheggi non sempre ortodossi) e di motociclisti, tentati di avere una pista tutta loro.