Quel collegamento spirituale tra San Giovanni e l’isola di Barbana

BarbanaBarbana è un’isola situata all’estremità orientale della laguna di Grado, in Friuli-Venezia Giulia. E’ nota soprattutto per ospitare un antichissimo santuario mariano. Qui vi fu costruito, nel VI secolo, un primitivo sepolcro che secondo la tradizione custodiva un’immagine sacra della Madonna trasportata lì dalle acque del mare dopo una violenta mareggiata. Il santuario venne eretto, su volere del patriarca di Grado Elia (571-588), come ringraziamento alla Madonna per aver salvato la città di Grado.
L’isola è abitata da una comunità di Frati Minori Francescani.
Lo stesso nome del luogo deriverebbe da quello di un eremita del VI secolo, Barbano, che aveva raccolto attorno a sè una comunità di monaci.
Oggi il santuario, che si presenta con gli ampi restauri del Novecento,
ha attivato una sorta di “gemellaggio” con la basilica di San Giovanni in Laterano: ospita infatti, fino al 16 aprile 2016, uno dei mattoni della Porta Santa in Laterano murata dopo il Giubileo del 2000 di Antonio Boemo. La preziosa reliquia è conservata nel Santuario Mariano: il mattone fa parte di quelli che, a conclusione del Giubileo del 2000, sono stati utilizzati per murare la Porta Santa di San Giovanni Laterano, cioè la Papale Arcibasilica del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista in Laterano, che è la cattedrale di Roma.
La chiusura della porta era avvenuta il 6 gennaio 2001. Il 13 dicembre scorso Papa Francesco ha riaperto la Porta Santa per l’anno giubilare della Misericordia.
il mattone è stato consegnato dai frati minori, che sono i penitenzieri di San Giovanni in Laterano, nelle mani di Fra Stefano Gallinaro, superiore del santuario di Barbana. La donazione è stata firmata con atto ufficiale dal canonico Fabbriciere, monsignor Giacomo Ceretto del Capitolo Lateranense. Nel laterizio spiccano il simbolo e la scritta del precedente Pontefice che volle il Giubileo del 2000, Papa Giovanni Paolo II.