Progetto per San Giovanni, i residenti vedono nero

Viale-Castrense“San Giovanni, quartiere centrale e strategico per la nostra città, avrà un nuovo volto grazie a un corposo intervento di riqualificazione e riorganizzazione della viabilità in chiave sostenibile voluto da questa Amministrazione. Un altro cambiamento dopo l’apertura della stazione metro C di San Giovanni, per favorire il trasporto pubblico e la mobilità pedonale e ciclabile”.

Inizia così il post su Facebook della sindaca Virginia Raggi che annuncia i profondi cambiamenti di arredo urbano e di viabilità nel quartiere San Giovanni, già preannunciati più volte dal presidente della commissione mobilità, Enrico Stefano con la conseguente pioggia di critiche da parte dei residenti, raccolte di firme, petizioni di scuole e condomini.

Al di là della natura dell’intervento, con la molto discutibile chiusura di viale Castrense che sicuramente accrescerà la mole di traffico e di smog nelle strade limitrofe (in particolare su via La Spezia e via Taranto), un primo giudizio negativo riguarda i costi e i tempi. Infatti ci si domanda: perché, a distanza di pochi mesi dalla costosa risistemazione stradale e dell’arredo urbano dopo i cantieri della metropolitana, si andrà a risfasciare tutto, con ulteriori e inutili costi, per cambiare ancora una volta spazi, arredi, sensi di marcia e quant’altro? Non si sarebbe potuto fare tutto prima? Dopo oltre un decennio di lavori, perché flagellare i poveri residenti con l’apertura di altri cantieri dalla durata mai prevedibile?

Ridicola poi l’affermazione: “Su Largo Brindisi verrà ampliata l’area pedonale, operazione che darà respiro a tutto il quartiere“. Ma come farà la comunque minuscola area di largo Brindisi a “dare respiro” ad una delle zone più trafficate, ulteriormente appesantite dal traffico un tempo assorbito da viale Castrense?

Altro vizio tipicamente burocratico-politico è quello di utilizzare termini in lingua inglese per addolcire le pillole (sulla scia del “jobs act“. La sindaca parla di zona pedonale che “diventerà un hub multimodale“? Tutto ciò equivale a dire che su largo Brindisi ci sarà un semplice parcheggio per le biciclette, ammesso che chi intenda utilizzarlo riesca ad arrivarci su due ruote dopo slalom tra una miriade di incroci pericolosi.

Inutile aggiungere, come già evidenziato da diversi comitati di quartiere (almeno quelli più assennati) che viale Castrense chiusa sembra fatta apposta per amplificarvi tutto il degrado che già troneggia, tra immondizia al vento, dormitoio e microcriminalità, realtà non dissimile dalla limitrofa via Carlo Felice, a cui addirittura dovrebbe essere collegata. Si riqualificherà all’inizio (buttandoci tanti soldi), ma quanto durerà?

Ma la Raggi, ex cittadina di San Giovanni (oggi ad Ottavia), ha per caso il dente avvelenato con il suo vecchio quartiere?