Primavera nei parchi: attenzione alla processionaria

ferita processionaria

La processionaria è un lepidottero molto diffuso la cui pericolosità viene spesso sottovalutata. (Thaumetopoea pityocampa). Oltre ad infestare pini, querce e altre specie botaniche comuni, infatti, i peli fortemente urticanti dell’insetto in stato larvale possono rappresentare una minaccia concreta anche per l’uomo e per molti animali.
In particolare, non tutti sanno che si tratta di un pericolo potenzialmente mortale per i cani: basta un semplice contatto per far insorgere problemi e sintomi di varia natura che, in mancanza di un intervento immediato, possono aggravarsi fino a minare seriamente la salute dell’animale.
Spesso, tuttavia, delle semplici precauzioni possono essere sufficienti a scongiurare il problema o, perlomeno, a contenerlo.
Animale curioso per natura, il cane è istintivamente portato a sondare attraverso l’olfatto gli ambienti circostanti, alla ricerca di tracce dei suoi simili e non solo. Se casualmente dovesse imbattersi in un esemplare di processionaria, sarà sufficiente che lo annusi o, peggio, ne ingerisca i peli urticanti per innescare un processo di reazione veloce e potenzialmente molto dannoso. Risulterà subito evidente un brusco cambio di comportamento dovuto al dolore e, nel giro di poco tempo, inizieranno a manifestarsi i sintomi fisici causati dall’avvelenamento.
I sintomi più comuni dell’avvelenamento da processionaria comprendono:
• salivazione eccessiva
• gonfiore della lingua
• grave infiammazione di bocca, esofago e stomaco
• necrosi della lingua e della mucosa
• febbre
• vomito e diarrea
• debolezza e mancanza di appetito
È fondamentale prestare immediatamente soccorso all’animale al fine di allontanare la sostanza velenosa dal cavo orale e dalle altre zone infette. Sono sufficienti pochi accorgimenti per rallentare il diffondersi della sintomatologia in attesa dell’intervento di uno specialista. In particolare, è importante procedere con estrema velocità al lavaggio della bocca del cane e delle zone circostanti con una soluzione di acqua e bicarbonato. Si consiglia l’utilizzo di una siringa priva di ago e di un paio di guanti monouso in lattice, in modo da semplificare le operazioni e scongiurare un eventuale contagio.
Una volta ripulita la zona interessata, è bene evitare di perdere tempo e consultare immediatamente uno specialista.
In presenza di nidi di processionaria, la legge italiana prevede l’obbligo di un intervento mirato a estirpare l’infestazione. Un simile intervento è utile al fine di preservare le specie botaniche colpite ed evitare contatti indesiderati.
Inoltre, soprattutto nel periodo di maggior diffusione delle larve (che va indicativamente da aprile a giugno e interessa principalmente orari crepuscolari e notturni), è consigliabile prestare la massima attenzione durante le passeggiate. Si suggerisce di controllare i movimenti del cane per evitare che metta il muso in luoghi potenzialmente pericolosi o di utilizzare una museruola, strumento efficace per evitare il contatto tra bocca e terreno.
Tratto dal sito “www.processionaria.it”