Pigneto: la natura delle api, Pasolini e il futuro delle biotecnologie

E’ emblematico come il desiderio, privato, di un’azienda nel ricordare come la propria ricerca scientifica abbia conquistato un importante spazio nel mercato farmaceutico, possa rivelarsi come un’opportunità, pubblica, per promuovere urban art al Pigneto, un quartiere ad alta densità popolare, a tal punto da attrarre e perturbare quel poeta corsaro di Pasolini.
E’ successo con il progetto Matrialia, promosso da Merck per ricordare che più di un secolo fa, nel 1906, il professore Cesare Serono fondò, proprio al Pigneto, l’Istituto Farmacologico Serono. Quell’istituto da allora è diventato un’azienda globale, leader nei trattamenti per l’infertilità, e, dal 2007, è entrato a far parte di Merck, gruppo internazionale scientifico e tecnologico leader nel settore Healthcare.
Nell’ambito di Matrialia, Urban Experience, per conto di Merck, ha progettato e prodotto gli interventi pittorici di Roberta Gentili, all’inizio di via del Pigneto, e di SoniaQQ nel giardino della Biblioteca Mameli:
Il titolo Matrialia si ispira alle feste dell’Antica Roma in onore della mater matuta (nome di un vino eccellente di Casale del Giglio), un emblema mitico dell’aurora e della maternità e si colloca all’interno delle iniziative previste dal Manifesto per la Fertilità presentato da Merck nel 2015.
Nel 1949, a seguito di un’intuizione di un ricercatore della Serono, l’azienda sviluppò la ricerca per la cura dell’infertilità, lanciando poi, vent’anni fa, il primo prodotto farmaceutico in questo campo.
L’opening è stato caratterizzato dall’uso di una videoproiezione nomade (a cura di Antica Proietteria sulle elaborazioni audiovisive di mBanga Studio) che ha inscritto per via luminosa immagini di “Mamma Roma” di Pasolini e di api sul “polittico”di Roberta, così come nel “favo” sono apparsi gli insert esagonali di altri film pasoliniani ambientati nel Pigneto, come “Accattone”.
Si vedrà come il walkabout che ha condotto (con i sistemi radio in cui si ascoltavano sia i frammenti audiovisivi sia la conversazione in atto) nell’esplorazione un centinaio circa di partecipanti, ha seguito quello sciame d’api che si sono rivelate metafora chiave per trattare del tema della fertilità, sia per la loro potenzialità impollinatrice sia come energia ricombinante. Un’azione che ha dato poi forma, nella videoproiezione itinerante lungo il percorso per via del Pigneto, alle molecole dell’ormone follicolo ricombinante che sta alla base di una ricerca biotecnologica capace di coniugare scienza e vita. Il performingmedia storytelling ha creato un happening urbano che ha creato uno spazio pubblico di consapevolezza: sia del passato del quartiere, in particolare quando nel secondo opening svolto di mattina, abbiamo parlato con alcuni banchisti del mercato che ci hanno confessato di lavorarci ancora prima di nascere…quando erano ancora nel grembo della madre che vi lavorava… sia di un futuro scientifico e biotecnologico a misura d’uomo.
Matrialia s’è svolto nella concordia di una dinamica ludico-partecipativa capace di esplicitare come la città ( e anche la biblioteca che ci ha accolto nel suo giardino) possa essere luogo fertile, capace di generare socialità e interazione culturale. Un fatto importante reso possibile dall’investimento di un’azienda privata in piena armonia con la funzione pubblica di un progetto di urban art articolato, espanso nelle videoproiezioni che hanno animato le immagini pittoriche e nel walkabout che ha determinato uno “sguardo partecipato” di un evento ispirato alla resilienza urbana.
(da Urban Experience)