Piazza Zama e il sogno di un parco nella ex caserma Zignani

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Un sogno per tutto il quartiere di San Giovanni. Sei ettari della caserma Zignani, quasi del tutto inutilizzati, a ridosso del cuore del centro storico e dell’area archeologica, a poche centinaia di metri dalle Mura Aureliane e a un passo dalla futura stazione di piazza Zama dell’anello ferroviario: potrebbero trasformarsi in un centro culturale, un piccolo Beaubourg, con intorno un parco e parcheggi, se solo si desse il via al progetto di trasformazione.

Ora la battaglia è portata avanti dal gruppo dei consiglieri dem del VII Municipio che hanno pronto uno studio complessivo su tutto il territorio che hanno chiamato “Idee e progetti per la nostra città”. E al centro del documento, firmato dai democratici Ciancio, Biondo, Vitrotti, Stelitano e Gugliotta, c’è proprio l’operazione della caserma, che ora ospita, solo in una piccola parte, gli uffici dell’Aisi, l’ex Sisde.

“È un bene per tutti i romani se in questa città si propongono progetti fattibili e sostenibili”, afferma Ciancio, “non è più sopportabile affrontare sterili discussioni surreali, su utopistici ed improponibili piani dei Cinque Stelle, come quelli delle Funivie, mentre gran parte del patrimonio pubblico rimane inutilizzato”. E sarebbe anche l’occasione per rilanciare la costruzione della stazione dell’anello ferroviario di piazza Zama, già approvata con il piano generale del traffico dal consiglio comunale il 16 aprile del 2015 sotto la giunta Marino.

Quello della trasformazione e della riutilizzazione della caserma Zignani è un progetto che potrebbe collegare e riattivare tutte le attività commerciali della zona, anche attraverso una pedonalizzazione a fasce orarie. E il quadrante interessato è molto esteso, da piazza Zama con la Caserma a via Albalonga, piazza dei Re di Roma con la fermata della metro A, via Appia Nuova, piazza Tuscolo e San Giovanni.

“Nel marzo 2001 fu firmato un protocollo d’intesa Comune-Ministero della Difesa per le caserme e ne furono individuate cinque, a Prati, Flaminio, Appio Latino, Testaccio e Vitinia” continua la capogruppo dem Vitrotti “E’ arrivato il momento per ridiscutere quel protocollo che definiva il controvalore dell’area e le modalità di scambio che poteva essere soddisfatto anche con la realizzazione di alloggi di servizio, uffici per l’amministrazione della Difesa, consegnati ‘chiavi in mano'”.

Il corpo principale della caserma Goffredo Zignani è un edificio in stile barocchetto costruito nel 1930 con un ingresso in via Etruria. Nel 1932 divenne l’alloggio di un grande contingente dell’esercito, mentre intorno al 1945 sono stati aggiunti una quarantina di capannoni in mattoni forati col tetto in lamiera. E dal 2 giugno 2006 la sua architettura è sotto il vincolo della Soprintendenza del Campidoglio. La facciata, nello stile dell’epoca, ha tre grandi finestre, sormontate da archi in stucco, greche e capitelli corinzi. Mentre intorno fa da corona una bella cancellata in ferro battuto.

(Fonte Repubblica.it)