Parco degli Acquedotti: arrivano le pecore giardiniere

pecore
E’ stato firmato in Campidoglio un protocollo di collaborazione tra Roma Capitale e Coldiretti per la tutela e la conservazione delle aree verdi della Capitale. Il protocollo, della durata di due anni, prevede l’avvio di progetti sperimentali e innovativi ispirati alla conservazione della biodiversità, alla tutela del paesaggio e all’interazione tra le diverse componenti dell’ecosistema. Tra i progetti già individuati, quelli relativi all’ “eco-pascolo” e ad altre metodologie ecologiche di gestione del territorio. La collaborazione prevede anche la promozione della cultura del rispetto per l’ambiente e per la natura attraverso campagne di divulgazione, informazione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e del mondo della scuola. E cosi è cominciata la sperimentazione in vari parchi di Roma e nello specifico al Parco degli Acquedotti L’accordo riconosce e valorizza il ruolo del mondo agricolo, importante segmento economico e sociale della realtà cittadina. Basato sul concetto di sostenibilità ambientale, attua il principio di “multifunzionalità” e attribuisce agli agricoltori il ruolo di custodi del verde. L’eco-pascolo – è stato ricordato presentando l’intesa – non è una novità: nei parchi-campagna della Capitale esistono già da anni buone pratiche di questo tipo. Una grande ricchezza, un unicum romano. Con il protocollo Campidoglio-Coldiretti si punta a dare sistematicità, nuove prospettive e riconoscimento istituzionale a queste forme di collaborazione. Il territorio di Roma già accoglie aziende che sfornano su scala locale prodotti di qualità, contribuendo a manutenere territorio e paesaggio. Dal suo canto, l’Amministrazione Capitolina è impegnata direttamente in attività agricole con la gestione degli oltre 2.300 ettari delle due aziende agricole di Tenuta del Cavaliere e Castel di Guido. E così Roma non è solo la capitale più verde d’Europa, con i suoi circa 42 milioni di metri quadri di verde e 1.826 aree verdi, è anche il più grande comune agricolo d’Italia e tra i primi in Europa: circa il 40% della sua superficie ha destinazione agricola. La possibilità per i pastori di svolgere questa attività di manutenzione del verde è resa possibile dalla legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) che – conclude la Coldiretti – ha spinto la rinascita dell’agricoltura italiana allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali anche nei servizi ambientali nel pubblico e nel privato.