I “miracoli” della Scala Santa

Scala Santa

Un tempo le emittenti televisive limitavano la presenza della religione nei propri palinsesti alla trasmissione delle sole messe, sorta di servizio sociale per i malati o gli anziani forzatamente chiusi in casa. La selezione della parrocchia per la messa domenicale nel piccolo schermo equivaleva ad un grande evento per la località prescelta, con cori di ragazze particolarmente curate per l’evento e chitarre tirate a lucido.

Nonostante la società con gli anni si sia sempre più secolarizzata, la messa domenicale è stata affiancata ad una saga pressoché inesauribile di fiction su temi e personaggi religiosi, comprendendo anche quei programmi di tipo storico, dove non mancano mai riferimenti a Papi, preti e santi.

A quanto pare il pubblico si dimostra interessato a conoscerne la vita e l’operato di personaggi religiosi, tanto più che ormai la televisione è seguita principalmente da persone anziane, quelle con i tassi più elevati di spiritualità.

Negli anni nel piccolo schermo è finito un po’ di tutto, per la gioia soprattutto delle case di produzione, che con Papi e santi che producono, tra i miracoli certi, di far alzare non pochi soldi a chi produce questo genere di pellicole.

Tanto per ricordare qualche “perla”, Padre Pio da Pietrelcina è stato – poveraccio – affrontato e spolverato in tutte le salse. Come dimenticare Sergio Castellitto nei panni dell’arcigno frate beneventano, ma anche Michele Placido, che portò sullo schermo la storia delle stimmate del religioso sannita per la regia dell’immancabile Giulio Base? E come dimenticare Flavio Insinna, quello dei pacchi, che nel 2004 interpretò Don Bosco, seguito da oltre sette milioni di telespettatori? Ed ancora persino Neri Marcorè che diventa Papa Lucani (“Il sorriso di Dio”), per la regia di Giorgio Capitani, anno 2006, quasi dieci milioni di telespettatori? L’anno seguente fu la volta di Santa Chiara e San Francesco su Rai Uno in due puntate, mentre nel 2008 Paolo VI venne interpretato da Fabrizio Gifuni, regia di Fabrizio Costa.

Ma attenzione, il catalogo della Lux, specializzata nel genere, offre tra film e fiction anche Maria di Nazaret, Santa Barbara, Sotto il cielo di Roma, Preferisco il Paradiso, Sant’Agostino, Giovanni Paolo II, San Pietro, Rita da Cascia, Madre Teresa, Maria Goretti, Il bambino di Betlemme, Papa Giovanni XXIII, Sant’Antonio di Padova, Tommaso, Giuda, Lourdes, Maria Maddalena, Giuseppe di Nazareth, Fatima. Insomma, non manca proprio nulla.

Chi manca? Ma certo, Papa Francesco. Ed ecco che il cartellone pubblicitario sulla facciata della Scala Santa (dov’altro se no?) c’informa che mercoledì 7 e giovedì 8, quest’ultima data è la festa religiosa dell’Immacolata Concezione (non casuale), andrà in onda su Canale 5 la prima serie sulla vita di Papa Francesco, produzione diretta da Daniele Luchetti. Insomma, risolta anche la copertura di Bergoglio da prima serata.

La serie tv, di certo involontariamente, risolve (a metà, come lo spazio occupato) anche un altro problema, oltre a quello degli ascolti tv di prima serata: la polemica sul mega impianto pubblicitario posizionato da qualche settimana sulla facciata in restauro della Scala Santa. Si sa, mai come in questi casi la pubblicità è l’anima del commercio ed il contributo degli sponsors allevia le spese per riqualificare una facciata storica come quella dell’edificio religioso di fronte alla basilica di San Giovanni in Laterano. Tuttavia, dopo l’infortunio di aver pubblicizzato una marca di scarpe proprio nel luogo dove una scala si sale in ginocchio – e non per ragioni salutistiche – ecco che si ritiene di risolvere il problema mettendo il bel faccione di un attore – sconosciuto ai più – che dovrebbe incarnare il Papa che tanti entusiasmi sta raccogliendo, soprattutto per quello che dice. Papa Magnanimo. Ma anche benefattore indiretto, a quanto pare, grazie al salvadanaio che contribuisce al cantiere. Miracoli sì, ma del capitalismo.