“La città, come ben sanno le cronache locali, da anni ha deciso che il sistema di trasporto pubblico è da considerarsi una sorta di optional per i cittadini – racconta Di Blasi. “Da oltre un lustro, ad esempio, gli investimenti più consistenti riguardano una fantomatica metropolitana (denominata “Linea C”) che nelle intenzioni avrebbe dovuto collegare la cittadina di Pantano a San Pietro e nella pratica arriva in mezzo a via La Spezia, a un chilometro a piedi dalla fermata della linea A di San Giovanni – continua il giornalista.
Partendo dalla stazione di Malatesta della linea C alle ore 10,35 (biglietto giornaliero a 1,50 euro e promessa di Atac di “aumentare le corse”), “il cittadino” apprendeva che il primo treno della metropolitana sarebbe andato in direzione “Lodi” dopo appena “22 minuti”. E così succede. Arrivato in via La Spezia, una quarantina di accoliti attendevano un autobus (il 51), presente ma spento e chiuso. Così “il cittadino” decideva di andare a piedi.
A San Giovanni, una dozzina di minuti dopo, provava ad infilare il biglietto da un euro e cinquanta già obliterato, nella macchinetta della metro A. Ingoiato per qualche secondo, poi sputato. E non apriva. Seconda volta in un’altra macchina: nulla. Finché un signore con pettorina Atac lo lasciava passare.
Arrivo al lavoro: ore 11,45. Un’ora e una decina di minuti per fare sette chilometri e mezzo. A piedi, avvisa Google Maps, ci si metteva un’ora e trentuno.