Metro C San Giovanni, cosa impedisce l’apertura

La Linea C quando arriverà a San Giovanni? Oggi, ancora una volta non c’è riposta a questa domanda. L’ultima stima risaliva a qualche mese fa, prima del blocco cantieri, e fissava la consegna lavori ad Ottobre 2016 con apertura plausibile entro la fine del 2016.
Questa la situazione aggiornata a Marzo 2016 dal sito Roma Metropolitane:

La gran parte delle lavorazioni risulta sospesa per motivi connessi, da un lato, alle modifiche progettuali legate al recepimento delle prescrizioni della Soprintendenza riguardo l’allestimento artistico delle superfici e la parziale “musealizzazione” dei reperti rinvenuti; Dall’altro, all’adeguamento richiesto dai Vigili del Fuoco per il collegamento tra la stazione della Linea A e quella della Linea C, a cui si lega anche la definizione delle sistemazioni esterne.

Nel primo caso, la possibilità scellerata della soprintendenza di mettere bocca in qualsiasi momento e in qualunque modalità sulle opere in corso, richiede la necessità di un ulteriore variante dal costo stimato di 2-3 milioni di Euro con tutti gli iter progettuali ed autorizzativi che ne derivano.
Nel secondo caso, l’altrettanto folle ideazione di mettere fuori norma tutte le metropolitane in esercizio, in realizzazione e progettate da un giorno all’altro (D.P.R. 151/2011) ha creato un corto circuito normativo imbarazzante. Di fatto i Vigili del Fuoco non sono disponibili, con decisione del tutto opinabile e unilaterale, a permettere il collegamento delle due stazioni in pendenza dell’approvazione di un progetto preliminare di messa a norma complessiva delle Linee metropolitane esistenti. Tale progetto è gestito da ATAC con tempistiche e iter approvativi totalmente indipendenti dalle esigenze della Linea C con ripercussioni temporali per l’appunto difficilmente definibili.

L’epopea della stazione San Giovanni è l’emblema del fallimento della formula contrattuale del Contraente Generale; Un cantiere in balia degli eventi su cui si sono abbattute nel corso degli anni tutte le problematiche possibili, vittima di una burocrazia grassa e farraginosa, di un iter progettuale disattento e di una collaborazione istituzionale latitante.
In questo ammirabile cornice la colpa più grave è la mancanza totale di un indirizzo politico forte che guidi tutti i processi decisionali; Prevale così l’autarchia dei singoli dipartimenti/istituzioni che in mancanza di “governo” dell’opera si chiudono a riccio e pontificano solo ed esclusivamente in linea con i propri, individuali, interessi.

Se la politica, anche e soprattutto statale, non riprende le redini dell’infrastruttura di mobilità urbana più importante d’Italia, la Linea C non può avere futuro, e mancherà sempre anche la possibilità di risolvere in modo veloce e intelligente qualunque inconveniente burocratici e legislativo.

(Comitato MetroxRoma)