Libri: “Lettera (agli studenti) sulla politica

Presutti“Lettera (agli studenti) sulla politica” è un libro di Rossella Gianfagna e Antonella Presutti appena uscito per i tipi di Rubbettino.
Che il tema della partecipazione dei giovani alla politica venga continuamente evocato, tra moralismi e leggerezza divertita, è un dato di fatto, ma pensare ad una lettera aperta, con incursioni nel pamphlet, rivolta a loro per discutere sui volti diversi e poliedrici che la politica stessa ha avuto negli anni, questa è scelta originalissima. Rossella Gianfagna e Antonella Presutti si “divertono con serietà” a danzare tra passato e presente, tra grandi personalità di un tempo e mediocri controfigure dell’oggi. Un libro scritto con freschezza e passione, una riflessione sui mezzi di comunicazione, su quello che i partiti sono diventati, un’analisi impietosa, ma anche un appassionato invito all’impegno “nella” e “per” la società. Una lettera rivolta ai giovani, che tutti gli adulti dovrebbero leggere.

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Agli studenti è rivolto il senso immediato delle parole di questo libro, teso a catturare l’attenzione su tematiche cruciali dell’Italia di oggi , toccate con serietà e piglio rigoroso nella loro specificità e nel quadro della loro ineludibile interrelazione, eppure espresse in tono leggero, ironico, accattivante, a tratti irriverente.
A loro e’ rivolto lo spirito delle due autrici , il significato profondo ch’esse hanno nell’anima, che emerge come Memoria del passato , risalta come lucida attenzione nei confronti del presente, si culla fiduciosa nell’attesa del futuro.
Ed è questo loro spirito ad invitare i ragazzi a non cedere all’indifferenza nei confronti della politica, nella consapevolezza della inevitabilita’ di questo atteggiamento, purtroppo generato dalla politica medesima che non sa porsi come faro e non sa allargare gli orizzonti dei giovani, anzi li riduce e li opacizza.
La politica accartoccia parole e contenuti in slogan, in ‘cinguettii’ sui social o in urla nei salotti televisivi, cede al non senso o alla propaganda, quest’ultima ormai neppure raffinata e anzi facilmente ‘sgamata’, al punto da perdere credibilità.
La politica che riduce interventi e azioni in iperformance da palcoscenico e da ripresa televisiva, addirittura compiacendosi delle sue comparsate autoreferenziali, annoia al punto che diventa meglio per i ragazzi ‘cambiar canale’ e vedere uno spettacolo diverso, alla fin fine più interessante e divertente.
Come questo scenario può essere ribaltato ? Come in politica ci si può sbarazzare di quei meccanismi che premiano i cheiroteroi , i peggiori, e mettono all’angolo e in subalternità gli aristoi, i migliori? Come si può traghettare i giovani a non essere indifferenti alla politica? Cosa si può fare perché i giovani non cambino canale o , meglio dire, riescano ad impegnarsi affinché il canale della politica cambi la sua stantia e pacchiana programmazione?
Ecco che a questi interrogativi le autrici, donne ricche di Scuola e di passione civile, offrono risposte di buon senso, prescrivono cure concrete, danno suggerimenti originali e , soprattutto, indirizzano a ulteriori spunti di riflessione entro un circuito dialettico virtuoso e maieutico.
Ecco che l’Esempio proviene loro dalla politica degli aristoi, di coloro che han visto e ascoltato da bambine, delle cui parole e azioni di spessore e di valore si sono alimentate nella crescita e che ora riecheggiano prepotenti e rappresentano un vero patrimonio nazionale ; quegli uomini e quelle donne che hanno pensato e fatto la politica repubblicana italiana e sono Esempi per aver saputo allargare e rischiarare gli orizzonti dei giovani di ieri: Pertini, Moro, Berlinguer, Iotti , Zaccagnini …
Dunque, Il libro è sì una lettera ai ragazzi, ma è anche una lettera indirizzata al mondo adulto, richiamato al senso profondo della memoria, ai preziosi Esempi su cui poter contare , invitato a meditare sul divenire storico, inchiodato alle proprie responsabilità e alla propria coscienza, solleticato a riflettere su un assioma: la storia interviene nelle nostre vite individuali e le nostre vite si svolgono inevitabilmente nella storia collettiva.
Perciò la lettera è pure un’autobiografia dell’anima , quella delle due autrici e di noi Italiani, fatta del nostro passato come memoria , di presente come attenzione e di futuro gravido di attesa che non deve ne’ può prescindere dal rispetto del patto democratico intergenerazionale e dalla fiducia.

(Adele Fraracci)