Le Ville di via Appia

Le ville della v. Appia (1° parte)
Nei dintorni della v. Appia erano presenti le seguenti ville:
• Villa Ghirelli: nei pressi dell’attuale v. Veio
• Villa Colonna: nell’aerea intorno a v. Fregene, con grandi
viali che la collegavano alla strada maestra, citata già nelle mappe della prima metà dell’ Ottocento, divenne villa dalla vigna che era. Resistette fino agli anni venti
• Villa Devoli: dove ora si trova via Casalmonferrato
• Villa Baiocchetti : Via Gela

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• Villa Fabbri: scomparsa dopo il dopoguerra. L’ingresso era presso la via omonima occupava una area presso le strade v. di Vigna Fabbri, via Botero, v. Lemmi, v. Fortifiocca, l.go De Santis

 

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• Villa Palazzetti: Ancora visibile in v. Cessati Spiriti 89. Fu costruita tra il 1925/1926 su incarico di Alfio Palazzetti su un terreno di 100×120 mt. Un piccolo parco , disegnato dal De Vico, era provvisto da due laghetti e due fontane. Recentemente occupata da una scuola di musica.

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• Villa Corvisieri: di proprietà di Adolfo Corvisieri si trovava sull’attuale v. Don Orione ed una viaparallela a questa e diretta verso la ferrovia ,scomparsa con la costruzione di via Albalonga e v. Acqui. La villa sarebbe stata caratterizzata da due edifici ancora visibili costruiti a primi del Novecento e integrati, nel 1935, con successive modifiche. Il parco antistante era disegnato a raggiera, con al centro una fontana. Si può dedurre che la proprietà Corvisieri era un edificio principale che si affacciava sulla v. Appia con l’ingresso al n. 278, destinato ad essere abbattuto per per l’ampliamento della via stessa. Secondo Guglielmo Cerroni, “era un piccolo gioiello di verde che si affacciava sulla v. Appia” La villa fu espropriate nel 1918. Un ulteriore esproprio ci fu nel 1935.

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• Villa Lazzaroni: la prima testimonianza di un insediamento agricolo nell’area è rintracciabile nella mappa CLX del Catasto Gregoriano del 1817/1818. Sia hanno poi notizie di una “vigna Peromini” sulla carta von Moltke del 1845, mentre la proprietà dei Lazzaroni è databile negli ultimi decenni del XIX secolo, pur essendo denominata come tale solo nella pianta dell’Istituto Cartografico Italiano del 1906. La superficie occupata dalla villa era compresa tra v. Appia (deposito Stefer), le attuali v. Atto Vannucci, v. Raffaele de Cesare, v. Latina, e v. Carlo Denina.
Nel 1908 fu utilizzata come ricovero per gli orfani del terremoto di Messina, rimanendo sempre proprietà dei Lazzaroni. Nel 1949 fu acquistata dalla Provincia Italiana delle Suore Francescane di Maria che aggiunsero all’edificio padronale un nuovo corpo ad est e altri due edifici (scuola e chiesa). Nonostante le varie modifiche nei vari anni, mantiene ancora l’aspetto originario. Nel dopo guerra fu redatto un piano particolareggiato (piano 111) relativo all’area tra v. Cesare Baronio, v. Appia, v. Cessati Spiriti e la prevista circolazione sulla valle della Caffarella. Il piano contemplava la costruzione a villini su tutta la zona. In seguito ad una serie di varianti fu prevista la divisione della stessa in due parti (di cui una pubblica, l’altra privata). Così, nel 1960, metà dell‘area verde (nord) passo al Comune. Nel 1979 il comune acquisterà anche la parte sud.
 
 
(foto e articolo Alfredo Caruso)