Lavoro autonomo: interessante evento in Inapp

Inapp

InappLa costruzione e la diffusione di un’identità, quella del libero professionista. E’ questo il concetto che ha fatto da filo conduttore dell’interessante iniziativa sulla galassia del lavoro autonomo, denominata “La condizione del lavoro autonomo tra necessità e opportunità”, che l’Inapp, l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, in collaborazione con l’Unione europea-Fondo sociale europeo e con il ministero del Lavoro delle Politiche sociali, ha promosso martedì 12 dicembre a Roma.

L’evento, che ha chiamato a raccolta alcuni dei principali esponenti degli organismi di rappresentanza del settore per un proficuo dibattito, ha contribuito a focalizzare l’identikit del lavoratore autonomo del nuovo millennio, confrontando pareri e proposte sulle principali tematiche del settore, dai sistemi contrattuali all’erogazione del credito, dalle agevolazioni fiscali al sostegno al reddito, dall’apprendimento permanente alla formazione, dalla certificazione delle competenze fino al grande nodo della previdenza per lo più legata alle gestioni separate.

Il focus group è stato animato dall’utilizzo delle Eurekards, cioè le carte creative e simboliche: ai protagonisti è stato chiesto di sceglierne due, una rappresentativa della condizione attuale del lavoro autonomo e la seconda indicativa del futuro. Una scelta, come ha spiegato Domenico Barricelli, il ricercatore senior dell’Inapp che ha moderato l’iniziativa, per “rompere il ghiaccio e facilitare il confronto”. In effetti lo strumento s’è rivelato estremamente proficuo.

Proprio sull’identità “in continua evoluzione” del professionista indipendente s’è soffermato, in apertura dei lavori, Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni. L’esponente della confederazione che riunisce 19 associazioni professionali (dagli architetti agli avvocati, dai commercialisti ai consulenti del lavoro, dagli operatori sanitari ai veterinari) ha evidenziato la grande frammentazione di questa galassia, mettendo l’accento anche sulla lunga serie di problematiche impellenti, quali la penalizzazione nel credito, con tassi d’interesse altissimi per i lavoratori autonomi, l’assistenza sanitaria integrativa, ma anche il fatto che l’iperammortamento non sia allargato ai professionisti. Stella, dopo aver ricordato il successo ottenuto nella battaglia per la riduzione dell’imposta sulla gestione separata Inps, ha infine salutato con favore il Jobs Act per gli autonomi, con il pregio di riunire sotto un unico tetto le professioni ordinistiche e quelle non ordinistiche.

I rappresentanti di Confprofessioni
I rappresentanti di Confprofessioni

Per Confprofessioni hanno parlato anche Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio, il quale ha snocciolato e approfondito i fattori – crollo dei redditi, inflazione di unità, scarse tutele, indifferenza della politica – che concorrono a determinare la “tempesta” che sconvolge il settore, pur intravedendo “il sole” per il futuro subordinato all’efficacia della rappresentanza; Franco Valente (direttore di Fondoprofessioni), il quale vede nel dinamismo e nell’indole al cambiamento gli aspetti di ottimismo per il settore che comunque vive una situazione attuale non esaltante; Francesco Monticelli del centro studi di Confprofessioni, che ha sottolineato come la legge sul lavoro autonomo costituisca “un punto di arrivo, ma anche di partenza” in quanto si dovrà lavorare su tematiche ancora assenti, come il welfare e l’aggregazione tra professionisti. L’esponente del centro studi non ha avuto parole tenere per l’interlocutore istituzionale, cioè la politica “elefantiaca”, con cui il mondo delle professioni si deve confrontare.

Emiliana Alessandrucci e Micaela Di Natale
Emiliana Alessandrucci e Micaela Di Natale

Per il Colap, il Coordinamento libere associazioni professionali che dal 1999 raccoglie numerose libere associazioni professionali, è intervenuta la presidente Emiliana Alessandrucci. Con chiaro intento provocatorio, ha detto come sia necessaria “una vera e propria rivoluzione” nel settore, soprattutto in termini culturali, in quanto non dovrebbero essere più gli organismi di rappresentanza a bussare alle porte della politica, ma la stessa politica ad accorgersi della galassia degli autonomi e a chiedere pareri sulle nuove norme. La presidente ha rimarcato gli sforzi per superare i diffusi pregiudizi – ma anche gli stereotipi – che accompagnano il lavoro autonomo cercando di “valorizzare l’autorealizzazione, la scelta emancipata dell’indipendenza, l’idea che la professione sia il contenuto di una passione, quindi di un’opzione ben precisa”. Dopo aver espresso un secco no agli ammortizzatori sociali ritenendoli “fallimentari” e ritenendo quindi necessaria un’elaborazione di strumenti diversi, la Alessandrucci ha infine rinnovato l’appello allo “stare insieme” che, insieme alla multidisciplinarità e all’internazionalizzazione, rappresentano patrimoni basilari per superare le inevitabili difficoltà di mari spesso ignoti.

Per il Colap presente anche l’avvocatessa Micaela Di Natale, responsabile della relazioni istituzionali della struttura di coordinamento, la quale ha richiamato in particolare la forza della rappresentanza che determina “aperture di porte, quindi aperture di prospettive”.

Cristiana Alderighi e Silvia Degl'Innocenti
Cristiana Alderighi e Silvia Degli Innocenti

Per Cna Professioni è intervenuta la coordinatrice nazionale Cristiana Alderighi. Il suo è un intervento basato sull’ottimismo: “Stiamo vivendo un momento epocale con la presa di coscienza di un mondo che si sta professionalizzando – ha detto l’esponente della Cna. “I mestieri del futuro saranno sempre più incentrati sui saperi, sulla conoscenza e sul lavoro autonomo, sempre meno sulla manualità e sulla ripetitività. Per questo la mia visione è positiva se riusciremo a cogliere in tempo le trasformazioni, ad accrescere qualificazione e competenze, a rafforzare le reti di lavoro condiviso”.

Sulla stessa linea Silvia Degli Innocenticoordinatrice di “Vivace!”, la community dei lavoratori indipendenti. L’ex sindacalista Cisl ha ricordato come il mondo del lavoro autonomo in questa fase stia passando da uno stato sottomesso ad uno in cui si cominciano a vedere sbocciare le tutele.

Giampiero Castellotti e Mario Cusmai
Giampiero Castellotti e Mario Cusmai

Infine Giampiero Castellotti dell’Unsic, sindacato autonomo nazionale di piccoli imprenditori, con 1.750 Caf sul territorio nazionale, 650 patronati e 103 Centri di assistenza agricola, ha delineato le possibilità offerte dall’economia condivisa, che utilizza al meglio le nuove tecnologie e offre opportunità nei concetti di reti e di partecipazione. Riguardo alle problematiche, ha resi noti alcuni significativi dati riguardanti il mondo della comunicazione: su circa 115mila giornalisti iscritti all’Ordine, con una crescente fetta di lavoratori autonomi (oggi intorno all’80 per cento), solo la metà ha una copertura previdenziale. Secondo Castellotti, dal momento che le gestioni separate sono partite a metà degli anni Novanta, si sta creando una bolla che esploderà tra qualche anno con schiere di pensionati da assegni con entità sotto la pensione minima.

FocusIl moderatore Domenico Barricelli dell’Inapp ha ricordato come in Europa il numero degli autonomi abbia raggiunto 30,6 milioni di unità, “una realtà che la politica non può ignorare”. In Italia questa “galassia” comprende circa cinque milioni di persone, includendovi poco più di tre milioni di artigiani e commercianti, 1.385.000 liberi professionisti, 800mila professionisti non regolamentati, 310mila coadiuvanti, 235mila imprenditori e 31mila soci di cooperativa. Barricelli s’è quindi soffermato sulle principali evidenze provenienti dall’indagine “Lavoratori autonomi: identità e percorsi formativi. I risultati di un’indagine quali-quantitativa” pubblicata dall’Inapp – quando ancora si chiamava Isfol – nel 2013. Tra queste il nodo dei pagamenti, cioè dell’incasso delle fatture, la maternità e il congedo parentale, la malattia, l’infortunio, la gravidanza, ma anche l’accesso ai bandi e alle gare, la formazione – con il tema della deducibilità delle spese di formazione su cui è intervenuto il Jobs Act -, la certificazione, l’orientamento e il sostegno all’imprenditorialità, il diritto d’autore. Ed ancora le deleghe (professioni ordinistiche; certificazioni; asseverazioni; autentiche, ecc.), smart working (lavoro agile, con diritto alla disconnessione), contrattazione (trattamento economico non discriminante, con diritto all’apprendimento permanente e alla periodica certificazione delle competenze), dis-coll (indennità di disoccupazione).

Roberto Angotti
Roberto Angotti

In chiusura il ricercatore Inapp Roberto Angotti ha rimarcato l’impegno dell’Istituto nel seguire le tematiche del lavoro autonomo, ricordando – tra l’altro – due importanti indagini svolte nel 2002 e nel 2012. Ha inoltre preannunciato la redazione del diciottesimo Rapporto sulla formazione continua in cui non mancheranno attenzioni per il lavoro autonomo. Infine ha ricordato l’azione per il Mise sul credito d’imposta e l’indagine sugli intangibili.

Da registrare anche il saluto della dirigente Inapp Anna D’Arcangelo, la quale ha espresso il proprio plauso per l’iniziativa, soprattutto perché “in poco tempo i relatori sono riusciti ad offrire un quadro estremamente chiaro ed esaustivo del settore”.

Da segnalare l’intervento dell’illustratore Michele Russo, che ha egregiamente trasformato in immagini grafiche i temi della discussione.