La scomparsa di Kounellis, suo “il cancello” di Santa Croce

KounellisE’ scomparso Jannis Kounellis, l’artista greco naturalizzato italiano, che viveva a Roma sin dagli anni Cinquanta.

Nel nostro quartiere ha lasciato un’opera recente e molto fotografata: il cancello dell’Orto monastico della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme. Si tratta di una porta caratterizzata da barre di ferro molto lavorate su cui scendono decine e decine di pietre e quarzi estremamente colorati. L’opera è stata montata nel 2007, al termine di una stagione particolarmente dinamica per la basilica, con la regia di Don Simone M. Fioraso: anche l’orto diventò protagonista grazie all’entrata libera e ai suoi prodotti, in quegli anni addirittura in vendita nel locale limitrofo. Poi fu messa la parola fine ed oggi tutto s’è spento.

L’opera in pietre di vetro e ferro accese anche una polemica: alcuni individuarono una sospetta somiglianza con il cancello realizzato dalla scultrice Claire Falkenstein nel 1961 per la Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia. In effetti la somiglianza è evidente, però potrebbe trattarsi di una citazione. Comunque il cancello di Kounellis è molto apprezzato, sposando modernità e classicità in uno dei luoghi più mistici e magici di Roma, che include l’Anfiteatro castrense (fatto inglobare da Aureliano nella nuova cinta muraria), gli Orti Variani, la basilica eleniana cristiana del quarto secolo, il campanile romanico.

Il cancello venne creato dall’artista greco su incarico dell’associazione Amici di Santa Croce in Gerusalemme, la stessa che nel 2004 promosse il restauro dell’orto, progettato dall’architetto Paolo Pejrone. Mecenati di quell’operazione furono Giulio e Giovanna Sacchetti, con i contributi di numerosi personaggi in vista della Roma-bene.

Kounellis è stato uno dei protagonisti dell’Arte povera e della scena internazionale, insieme a Marisa Merz oggi celebrata a New York. Spiegò l’artista greco in occasione dell’inaugurazione: “La meraviglia della natura, dal punto di vista-prospettiva della porta, è sempre presente, sempre esposta, in tutte le stagioni, raccolta tra le Mura Aureliane per sussurrare all’orecchio la sua potenza sul territorio della chiesa di Santa Croce in Gerusalemme, nel cuore di una Roma reale”.

La storia italiana di Kounellis ha inizio con la sua prima mostra personale alla galleria “La Tartaruga” della Capitale, anno 1960. Sette anni dopo le prime mostre vicine al movimento dell’Arte povera, con l’utilizzo, appunto, di prodotti e materiali di uso comune in contrapposizione al consumismo. Nel 1969 i celebri “Cavalli” legati alle pareti della galleria L’Attico di Fabio Sargentini, opera più volte riproposta (anche a Londra) e particolarmente ricordata oggi, in occasione della sua scomparsa.

Nel 1972 Kounellis ha partecipato per la prima volta alla Biennale di Venezia. Del 1989 è la celebre opera con quarti di bue appena macellati, presentata all’Espai Poblenou di Barcellona. Indimenticabili le grandi mostre in Argentina (2000) e Uruguay (2001). Nel 2007 ha disegnato il carro trionfale di Santa Rosalia a Palermo, città che ospita anche un’opera dell’artista al museo d’arte contemporanea Riso.

Il cancello di Santa Croce in Gerusalemme, in queste ore, sta polarizzando numerosi visitatori.

 

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