La lenta agonia dei circoli PD di quartiere

circolo pd

Andare in giro per circoli di partito è un viaggio nell’agonia di un mondo, qualcosa di ancora più definitivo di un percorso della nostalgia. È la certezza di un’estinzione annunciata, la tristezza di un sottobosco di sigle che si tramandano e si dividono i luoghi a ogni passaggio di casacca; perché dove lo trovi un altro locale alle cifre che un tempo garantiva l’Ater, l’aziende delle case popolari? Sembra quasi un inutile accanimento andare a chiedere a questi mondi se sono davvero morosi con gli affitti come risulta dalle liste che da mesi circolano sulle cifre esorbitanti che l’azienda non riesce a incassare. Sono sette milioni di euro ma i partiti hanno pendenze per circa un milione. Uno dei principali morosi è il circolo Pd di via Crema nel quartiere Appio. Deve 77.152 euro all’Ater ma la lista non racconta che cosa c’è dietro quella cifra, il tormento di una sede che un tempo apparteneva ai Popolari, passata alla Margherita e poi diventata del Pd. Un domino. «Un domino. Soprattutto nel senso dell’effetto caduto», conferma scherzando Nino La Martire, farmacista della zona e iscritto storico della sede. Sono caduti tutti: i Popolari, la Margherita. Anche il Pd non sta affatto bene ma nel frattempo il circolo di via Crema è stato chiuso nell’operazione pulizia coordinata da Fabrizio Barca. «Non era produttivo», spiega Nino La Martire. Eppure nel momento di massimo fulgore aveva 300 iscritti ma era molti anni fa.  Risulta una pendenza ma è una bolletta non pagata, specifica Manuel Felsani, il segretario. Al circolo Pd Alberone sull’Appia smentiscono qualsiasi debito. «Paghiamo 140 euro e li abbiamo sempre versati. C’è una trattativa per adeguare il canone ma se ne sta occupando il partito», spiega la responsabile Antonella Di Giacomo. Problemi che in questo momento sembrano lontani. «Vediamo se il partito lunedì esisterà ancora», commenta un iscritto andando via.

(La Stampa)