Istituto Buon Pastore, in via Taranto la forza della tradizione

BuonPastore1Il “Buon Pastore”, con sede italiana in via Taranto 178, è un istituto di diritto pontificio – oggi ramificato a livello internazionale – eretto canonicamente l’8 settembre 2006, sotto il pontificato di Benedetto XVI, grazie all’interessamento del cardinale Castrillon Hoyos. L’Istituto è stato fondato da cinque sacerdoti particolarmente attenti alla formazione del clero e alla conservazione delle tradizioni della Chiesa nella liturgia e nella dottrina “contro gli errori moderni nel contesto di una nuova evangelizzazione”, come si legge in un testo di presentazione.

L’Istituto conta una trentina di membri incardinati e una quarantina di seminaristi ed è presente in diversi Paesi del mondo: in Europa è in Francia, Italia e Polonia; in America Latina ha quattro case in Brasile e una in Colombia. Sono in corso altri progetti di fondazione.

Il “Buon Pastore” rappresenta una società di vita apostolica senza voti dipendente dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei.

Sin dai primi mesi di attività dopo la fondazione dell’Istituto, i superiori hanno voluto anche una presenza nell’Urbe, benedetta e approvata canonicamente anche dall’allora vicario per la diocesi di Roma, il cardinale Camillo Ruini. Un impegno che si è concretizzato attraverso due case destinate alla formazione di alcuni seminaristi; due esperienze, però, che non hanno potuto continuare e oggigiorno i candidati al sacerdozio sono tutti formati presso il seminario di Courtalain.

Vero e proprio “motore” dell’iniziativa è la “Casa San Clemente” in via Taranto, regolarmente riconosciuta dal Vicariato della diocesi di Roma, oggi residenza per i sacerdoti dell’Istituto nominati in Italia. Nella loro missione rientra la promozione di questa società di vita apostolica, la cura delle relazioni con il clero amico e contributo all’apostolata della Chiesa. In sostanza tale “Casa San Clemente” è una sorta di ambasciata dell’Istituto a Roma e in Italia. Infatti le sedi principali si trovano in Francia: a Bordeaux si trova la casa madre, presso la parrocchia personale Saint-Eloi, mentre a Courtalain (nella diocesi di Chartres) è ubicato il seminario San Vincenzo de’ Paoli, nonché la residenza del superiore generale, l’attuale è don Philippe Laguérie, nato a Sceaux il 30 settembre 1952 e ordinato a Ecône il 29 giugno 1979.

I membri dell’Istituto sono sacerdoti secolari e non dei religiosi anche se vivono comunitariamente.

BuonPastore

LA MISSIONE – L’Istituto del Buon Pastore ha quale specifica missione, affidatagli dalla Santa Sede, la diffusione all’interno della Chiesa della tradizione liturgica e dottrinale cattolica, mettendo al servizio delle diocesi i sacerdoti formati in vista di un apostolato tradizionale in tutte le sue forme. Tale missione trova applicazione da una parte nell’uso esclusivo, in tutti gli atti liturgici, del rito tradizionale (libri liturgici in vigore nel 1962, chiamata comunemente “forma extraordinaria del rito romano”). Sulla linea dell’istruzione Universae Ecclesiae del 2011, l’Istituto vuole rendere accessibile a tutti i fedeli le ricchezze dell’uso antiquior, partecipando in questo modo alla rinascita del fervore cristiano ed ad una rievangelizzazione, che “per essere efficace deve necessariamente fondarsi sulla tradizione”, come ribadiscono i promotori.

Tale missione – si apprende ancora – “si realizza nelle formazione spirituale, filosofica e teologica tradizionale che i membri dell’Istituto ricevono e che implica la possibilità, esplicitamente concessa dalla Santa Sede, di una critica costruttiva e seria di certi atti controversi del recente magistero secondo i principi teologici che guidano i diversi livelli di magistero e i diversi livelli d’accettazione che rivengono a quest’ultimo”.

Per i membri dell’Istituto del Buon Pastore la liturgia tradizionale e la formazione teologica fondata sulla dottrina di San Tommaso d’Aquino, fortemente raccomandata dai pontefici, sono il fondamento necessario per il proprio bene e quello delle anime loro affidate.

L’apostolato dell’Istituto si concretizza in contesti differenti: parrocchie, cappelanie, scuole, ritiri, opere di carità.

Prete

LA MESSA IN LATINO – La presenza in Italia, destinata a crescere, trova una sua concretizzazione presso la chiesa di San Giuseppe Capo le Case, in via Francesco Crispi 24, traversa di via del Tritone, in pieno centro di Roma. Qui ogni domenica alle ore 11 don Marc Hausmann celebra la messa in latino. Un sacerdote dell’Istituto del Buon Pastore è a disposizione per le confessioni durante la messa.

La chiesa di San Giuseppe Capo le Case ha origine alla fine del Cinquecento. Quando fu costruita, a partire dal 1598, aveva un convento ed era ricca di quadri di valore (Sacchi, Lanfranco, ecc.). Con l’unità d’Italia è stata soppressa, i beni incamerati dallo Stato e l’area del convento, in parte demolita, ospita oggi la Galleria comunale d’arte moderna e contemporanea.

L’assistenza dei sacerdoti della “Casa San Clemente” si concretizza anche a Dragoncello (Ostia), a Napoli e in altre sedi.

I SEMINARISTI – La casa di formazione è il seminario San Vincenzo de’ Paoli a Courtalain, paesino a due ore da Parigi. Qui la formazione dura sei anni: un anno propedeutico (o di spiritualità), due di filosofia ed infine tre di teologia. Durante tale periodo i seminaristi studiano i diversi trattati classici della filosofia e della teologia, ma anche i problemi più recenti e le conseguenze pratiche che essi comportano in queste scienze.

Negli anni di seminario, il candidato al sacerdozio riceve la tonsura e gli ordini maggiori e minori, preparandosi così, giorno dopo giorno, a ricevere il sacramento del sacro Ordine e dunque offrire il santo sacrificio della Messa che dovrà celebrare quotidianamente ed amministrare gli altri sacramenti. Il seminario San Vincenzo de’ Paoli dunque ha come scopo di unire la vita della pietà a quella intellettuale in quanto colonne che sostengono la santità del sacerdote ed il suo apostolato ricco di frutti.

Come si legge nei testi dell’Istituto, “il desiderio di entrare in seminario e di seguire la via del sacerdozio presuppone una vita cristiana solida ed una frequenza assidua dei sacramenti nonché un’applicazione ai propri doveri, e deve essere animato dal grande desiderio di salvare le anime e dalla volontà di servire totalmente Dio e la Chiesa cattolica. Il candidato al sacerdozio deve avere una vita morale coerente con lo stato che desidera abbracciare ma deve anche avere le capacità intellettuali per imparare la dottrina della Chiesa per poterla insegnare inseguito e nutrire così il gregge fedele. Ogni giovane cattolico ha l’obbligo di riflettere davanti a Dio sul tipo di vita con la quale concretamente potrà servirlo nel migliore dei modi. Non si tratta dunque di aspettare una chiamata straordinaria, ma di fare una scelta chiara con la propria intelligenza e volontà mosse dalla fede e dalla carità. Per questo é indispensabile di pregare tanto ed in particolare di pregare la Madonna Santissima, e di aprire la propria anima ad un direttore spirituale per prendere una decisione con generosità. In questo processo di discernimento, quando il giovane si orienta verso la vita sacerdotale, è necessario considerare con attenzione l’istituzione o congregazione che gli permetterà di servire più facilmente Nostro Signore”.

Coloro che volessero servire Gesù Cristo e la Santa Chiesa come sacerdoti dell’Istituto del Buon Pastore possono contattare il sacerdote responsabile delle vocazioni per l’Italia, don Giorgio Lenzi, al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected].

Don Giorgio Lenzi, Superiore della casa, Procuratore Generale, è nato in Sardegna il 5 febbraio 1984 e ordinato a Bordeaux il 29 giugno 2012. É stato cerimoniere del seminario di Courtalain; la liturgia resta tutt’oggi la sua passione principale. Ancora seminarista, ha insegnato per quattro anni i rudimenti della lingua latina ai seminaristi dell’anno di propedeutica dell’Istituto. Dopo l’ordinazione, don Lenzi è stato vice-parroco per tre anni nella parrocchia personale Saint-Eloi in Bordeaux occupandosi di numerose attività pastorali quali il gruppo di univeristari, il catechismo, gli scouts e pellegrinaggi parrocchiali. Attuaalmente gestisce diversi aspetti pratici della “casa San Clemente”. Ha lavorato per tre anni in maniera stabile nella segreteria ed archivio del compianto cardinale Dario Castrillon Hoyos che ha accompagnato fino agli ultimi istanti della sua vita terrena. Don Lenzi collabora con il seminario dell’Istituto dispensando le sessioni di storia liturgia e di liturgia pratica per il biennio filosofico. Attualmente ricopre anche l’incarico di Procuratore Generale curando le relazioni a nome dei superiori con la Santa Sede.

(G.C.)