Anna Frank “icona” dello sfottò: è una vergogna

FrankUna vergogna. Non si può definire in altro modo il raid anti-ebraico compiuto domenica scorsa dai tifosi della Lazio in curva sud, quella del tifo romanista. I laziali, a cui il giudice sportivo aveva vietato per razzismo (gli amaramente soliti “bu” contro due giocatori di colore del Sassuolo) l’ingresso nella curva nord, la tradizionale “tana” del tifo biancazzurro. hanno pensato bene di accedere in massa nella curva sud, tra l’altro al costo di appena un euro. E l’hanno imbrattata di adesivi razzisti, dal “Romanista ebreo” al “Romanista Aronne Piperno” (personaggio ebreo del film “Il Marchese del Grillo” con Alberto Sordi) fino ad un fotomontaggio di Anna Frank con la maglia della Roma, che tra l’altro gira da tempo anche nel nostro quartiere. A firmare le gesta, almeno così compare negli adesivi, lo storico gruppo ultrà degli Irriducibili.

Al di là delle inchieste aperte dalla Figc e dalla Questura, con la speranza che portino agli esiti auspicabili, resta la gravità di un episodio davvero immondo. Certo, non è il primo del genere: ma proprio perché di acqua ne è passata sotto i ponti, si ritiene assurdo che nel 2017 possano ancora esserci persone che si divertono a creare un fotomontaggio con l’immagine della povera Anna Frank e sentirsi degli eroi replicandolo negli spazi del tifo avversario.

“E’ paradossale che dopo che alla Lazio era stata chiusa la curva nord per i cori razzisti contro due giocatori di colore del Sassuolo venga aperta la curva sud a un euro e i tifosi laziali esportino il razzismo anche in curva sud – è il commento del vicepresidente della Comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca. Il quale aggiunge: “Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema. La società deve prendere provvedimenti. Per quale motivo le persone che vanno allo stadio devono fare una serie di controlli come avviene in aeroporto e poi chiunque può entrare con una foto di Anna Frank con la maglia della Roma senza subire alcuna conseguenza?”.

La stessa società Lazio dovrebbe immediatamente prendere le distanze da ciò non a parole, ma con atti concreti, ad esempio portando questi sedicenti tifosi a visitare ciò che resta dei campi di concentramento nazisti. Proprio nell’anno in cui i biancocelesti stanno disputando uno dei migliori campionati degli ultimi tempi, è assurdo che ciò venga macchiato da questa gravissima vicenda.