Anche Obike fallisce e lascia Roma senza bike sharing

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Dal centro alla periferia della Capitale, l’immagine di un fenomeno di inciviltà che si ripete più o meno in tutte le zone della città. In ogni angolo carcasse di bici gialle, della Obike, fanno bella mostra di se in un deprimente spettacolo di degrado e abbandono. Una valida idea per diminuire il traffico, avvicinare i cittadini ai mezzi ecologici, e possibilmente a impatto zero, con la solita unica conclusione di facilitare purtroppo il lavoro dei teppisti e dei ladri ne hanno approfittato.  E la Obike, la multinazionale di Singapore che era sbarcata a Roma nel dicembre del 2017, con le fiammanti biciclette gialle, ha dovuto fare i conti con un problema tutto romano, ma non solo: furti, atti vandalici e lanci nel Tevere. OBike, intesa come la società di Singapore, che aveva portato in Europa lo biciclette prenotabili e utilizzabili con una app era già fallita da mesi. In Italia, invece, il servizio ha continuato a funzionare grazie a OBike Italia figlia legittima della compagnia di bike sharing mantenendo in piedi un servizio. anche se con mille difficoltà Ora, però, anche per Obike Italia è giunto il momento dell’addio. Il bilancio è pesante: ogni giorno qualche bicicletta non torna nella sua postazione. E nonostante il localizzatore satellitare molte spariscono del tutto, magari smontate e poi rivendute. Per non parlare di quelle che vengono fatte a pezzi per il semplice gusto di distruggere ciò che in qualche modo si può considerare patrimonio pubblico. E cosi Obike entro poche settimane (probabilmente entro la fine di novembre) sparirà dal mercato italiano. Roma resterà di nuovo senza bike sharing, né quello tradizionale come esiste in tantissime città del mondo, né quello a flusso libero e sarà l’unica grande città europea a non disporre di un servizio di bike sharing. Un altro bel traguardo per la nostra Capitale.