All’Apollo 11 “C’era una volta la terra”

Jovine“La terra narra la difficile gestazione delle sue vite e gli uomini la sentono vibrare sotto i piedi come una creatura viva.”

Scriveva così, in un articolo apparso nel 1943 su “Il Giornale d’Italia”, lo scrittore molisano Francesco Jovine, scomparso nel 1950 a soli 48 anni dopo aver scritto numerosi articoli e reportage giornalistici, racconti e due romanzi, “Signora Ava” e “Le terre del Sacramento”, quest’ultimo vincitore del Premio Strega.

La terra è fondamentale per la figura di Jovine e di terra si è spesso occupata la sua scrittura: la terra del suo Molise, la terra del Mezzogiorno d’Italia, la terra coltivata dai braccianti, la terra delle lotte contadine, la terra abbandonata per emigrare in America, la terra aggredita dal dissesto idrogeologico.

Nel film “C’era una volta la terra”, che sarà proiettato il prossimo 26 novembre, alle ore 21, presso il Cinema Apollo Undici di Roma (via Nino Bixio 80/a) le parole e le tematiche affrontate da Jovine si trasformano in una voce guida, affidata all’attore di origine molisana Neri Marcorè (la madre è compaesana dell’ex giudice Antonio Di Pietro), alla luce della quale osservare la realtà di oggi, il rapporto che oggi ha l’uomo con la terra, intesa come suolo da coltivare, territorio da salvaguardare e patria da cui emigrare o in cui immigrare.

Inevitabilmente, affiorano assonanze e dissonanze tra la realtà sociale, politica e antropologica descritta dallo scrittore e quella contemporanea vissuta dai personaggi incontrati e raccontati nel documentario.

Come bozzetti delineati sulla base del tema filmico, emergono la figura di un anziano professore di geografia ormai in pensione che, a bordo di un vecchio camper, si avventura tra le crepe di una frana o alle pendici di una discarica a rischio di smottamento, per riportare quanto ha visto agli studenti che ancora segue; la figura, misteriosa e quasi zen, di un giovane coltivatore di cereali e leguminose che, in un isolamento da eremita, sperimenta innovative tecniche di coltivazione insieme all’antica sapienza dei contadini e infine la realtà multietnica di una masseria, nella quale si distinguono due fratelli emigrati dal Punjab, ormai perfettamente inseriti nel nostro paese, e alcuni immigrati afghani, appena sbarcati in Italia e ospitati nel centro di accoglienza sorto all’interno della masseria stessa.

Il trailer: https://vimeo.com/234492819

(Giampiero Castellotti)