Acca Larenzia: domenica 7 gennaio una marcia silenziosa per ricordare

AccaLarentia
La targa che ricorda i tre ragazzi di destra assassinati in via Acca Larentia a Roma

Sono passati quarant’anni. Domenica 7 gennaio cade il quarantennale dei tragici fatti di via Acca Larentia a Roma. Nel 1978, nel cuore del quartiere Appio, vennero uccisi con una mitraglietta Skorpion davanti alla sede del Msi due giovani attivisti di destra, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Un terzo ragazzo, Stefano Recchioni, fu ucciso da un carabiniere nelle ore successive.

Eravamo nel pieno degli anni di piombo. L’accentuarsi della violenza sembrava non aver mai fine. C’era un primo livello, più territoriale, gli scontri tra giovanissimi simpatizzanti di destra e di sinistra nei quartieri, nelle scuole, nelle piazze, persino sotto le abitazioni. L’elenco delle vittime è lungo. Poi c’era un livello più elevato: poco più di due mesi dopo sarebbe stato rapito Aldo Moro in via Mario Fani, con la conseguente uccisione del leader democristiano. Il ricordo, per chi ha vissuto quegli anni, è indelebile. Ma quarant’anni rappresentano comunque una vita e quell’epoca appare oggi lontana. Gli ideali sono per lo più scomparsi, annientati soprattutto dall’ideologica consumistica. E il sacrificio di quei martiri risulta, almeno in apparenza, senza motivo.

Eppure quei ragazzi, per quanto spesso strumentalizzati, hanno espresso una propria fede. Credendo in un mondo migliore. Oggi non sappiamo se l’aver chiuso quella stagione possa essere stata anche una loro vittoria. Di certo ha scritto bene Marco Lodoli sul quotidiano ‘La Repubblica’: “Quei morti di sicuro non vogliono che si rinnovi il clima d’odio che li ha portati via per sempre. Di sicuro direbbero ai loro amici: ricordateci, ma non gettate benzina sul fuoco della memoria. Chi scende in piazza per loro porti un fiore, non una lattina d’odio da incendiare”.

E’ un invito a non strumentalizzare le tragedia di 40 anni fa. E siamo certi che i tanti che domenica sfileranno per le vie dell’Appio sapranno onorare degnamente quei giovani martiri.

A sfilare, tra le tante formazioni di destra, ci sarà ad esempio CasaPound. Lo striscione d’apertura reciterà: “7 gennaio: onore ai martiri di Acca Larenzia”. In una nota l’organizzazione di via Napoleone III spiega: “Vogliamo ricordare quante vittime ha già fatto l’odio politico e invitare istituzioni e partiti a opporsi con determinazione all’ottusità di chi ancora ritiene che uccidere un fascista non sia reato o che la libertà di espressione si possa soffocare nel sangue. Per questo invitiamo tutti coloro che intendono ribellarsi alla logica aberrante che ha armato la mano dei bombaroli antifascisti di Firenze a partecipare, sabato 7 gennaio a Roma, alla commemorazione dei martiri di Acca Larenzia, unendosi alla marcia silenziosa che partirà alle 17 dalla sede di CasaPound in via Napoleone III”.

L’organizzazione della “tartaruga frecciata”, la più visibile nell’arcipelago crescente dell’estrema destra, dopo i successi elettorali a Lucca e a Ostia è senza dubbio quella più presente sotto le attenzioni mediatiche. Simone Di Stefano, il leader nazionale, viene sempre più spesso intervistato. E proprio all’Appio, in Via Evandro 12, CasaPound ha inauguratato da poco la sua 104ma sede in Italia, testimonianza di un radicamento nel territorio proprio mentre gli altri partiti, specie quelli di sinistra, vivono una crisi anche di presenza fisica nei territori. CasaPound vanta anche un’età media davvero molto bassa dei propri attivisti.

Tra i nomi di spicco dell’organizzazione vanno ricordati Luca Marsella, reduce dal risultato di Ostia che gli ha permesso di entrare in consiglio municipale, e la compagna Carlotta Chiaraluce, la più votata nella storia del Municipio X. Marzio Compagnoni, coordinatore di CasaPound nel Municipio, plaude dell’apertura della nuova sede. Mauro Antonini, imprenditore di 38 anni, è invece il responsabile di CasaPound per la Regione Lazio e candidato governatore alle prossime elezioni. Blocco Studentesco, è il movimento giovanile di CasaPound che sarà anch’esso presente alla marcia di domenica.

Di certo la strage di Acca Larentia è una ferita ancora aperta. Nessuno ha pagato per quelle giovanissime vite stroncate. E quest’anno, in occasione del quarantennale, la galassia della destra italiana proverà a ricomporsi per un omaggio in silenzio, quindi più forte delle scaramucce interne che hanno caratterizzato le ultime celebrazioni. “Dopo nove anni di vergognose divisioni e di esternazioni narcisistiche e pesanti – scrive Gabriele Adinolfi, leader storico della destra extraparlamentare italiana e fondatore di Terza Posizione – quest’anno sembra che a Roma ci sarà finalmente un corteo senza simboli e tendente all’unità”.

Oltre alla marcia, che partirà da piazza Asti per dirigersi a via Acca Larentia, ci sarà una messa a San Gaspare del Bufalo (Colli Albani), celebrata dal frate che fu segretario della sezione missina di Acca Larentia. Avanguardia Nazionale ha convocato i propri militanti alle ore 11, al cimitero del Verano, per commemorare i “caduti della rivoluzione fascista”.